(ph Vincenzo Ganci)
Piogge record. Estate umida. Temporali, allagamenti, grandine. Agosto 2018 da dimenticare per i vigneti del Sud Italia. Ne parliamo con Attilio Scienza, grande esperto, attento ai fenomeni meteo da sempre e preoccupato per un clima sempre più estremo.
“L'anno scorso – dice Scienza – estate asciuttissima, molto caldo, niente acqua. E il raccolto andò male. Quest'anno è anche peggio. Troppa pioggia, estate bagnatissima, vigneti inzuppati, temperature più basse della media. Difficile aspettarsi tanta pioggia. In Sicilia, Puglia e Calabria poi mi sembra che vada peggio che altrove. Nell'Isola ha piovuto tantissimo. Il trapanese e la Sicilia occidentale è la zona più a rischio. Ogni anno tra luglio ed agosto le giornate di scirocco danno un forte contributo a far maturare le uve e il grado zuccherino ne beneficia. Quest'anno nulla di tutto questo ed è incredibile. Praticamente non c'è stato scirocco, solo tanta umidità e molta peronospora già in primavera”. Frasi confermate da qualche produttore che conferma basse gradazioni zuccherine, molti grappoli marci e quindi raccolto compromesso sia per quantità che per qualità. E qualcun altro lamenta le grandinate, soprattutto sull'Etna dove il maltempo si è abbattuto con insolita violenza.
A guardare i report meteo balzano agli occhi i giorni di pioggia ad agosto aumentati di dieci volte rispetto al 2017. E temperature medie più basse di uno o addirittura due gradi. Continua Scienza: “Penso anche al Nero d'Avola. È un'uva che teme molto la pioggia. La buccia sottile la espone all'acqua. Se il tempo non migliora subito saranno guai. Mentre se piove sull'Etna, quel territorio e il Nerello reagiscono meglio alle piogge. La situazione resta complicata, soprattutto per chi in questi giorni era già al momento della raccolta. È un altro segno di tropicalizzazione del clima che non si può più ignorare”. E per stilare un report sull'annata 2018 bisognerà davvero aspettare.
C.d.G.