Sono state quattro giornate “ a tutta birra” quelle dal 15 al 18 giugno scorsi, in occasione di Beer Bubbles, il Festival internazionale delle birre artigianali durante il quale la bevanda più bevuta al mondo (dopo il caffè) ha letteralmente invaso le vie del centro di Palermo, tra piazza Castelnuovo e Via Ruggero Settimo.
Il ritorno ‘on the road’ di Beer Bubbles
Dopo le fortunate edizioni organizzate in Villa Filippina, a distanza di quattro anni il Beer Bubbles Festival è ritornato nella sua collocazione ideale tra le vie del cuore di Palermo come si confà ad una bevanda che ha nel Dna la convivialità e la ‘leggerezza’ della condivisione ‘on the road’.
Beer Bubbles, il villaggio en plein air nel cuore di Palermo
Dal 15 al 18 giugno è stato allestito nella zona del Politeama di Palermo (tra piazza Castelnuovo e piazza Ruggero Settimo) un vero e proprio villaggio artigianale ‘en plein air’ della birra. Trentuno birrifici provenienti da tutto il mondo, dieci punti ristoro, due gin artigianali, quindici installazioni: sono questi alcuni dei numeri che hanno ospitato le eccellenze agroalimentari siciliane e le oltre dodici masterclass dedicate all’arte birraia che oltre alle degustazioni, musica e workshop hanno contrubuito, ancora una volta, ad attrarre migliaia di perosne consacrando questo evento, nato nel 2016, come imperdibile per la città di Palermo.
La birra sperimentale “Atena” creata dal Birrificio Epica
Tra i momenti più interssanti, per addetti ai lavori e non, da annoverare la presentazione, in anteprima, della birra sperimentale “Atena”, lo scorso 17 giugno, nell’area dedicata agli incontri e ai laboratori della fiera della birra artigianale Beer Bubbles. Atena è frutto della sinergica collaborazione tra i corsi di studi in Scienze e Tecnologie Agroalimentari e Mediterranean Food Science and Technology dell’Università degli Studi di Palermo ed il Birrificio Epica di Sinagra, in provincia di Messina. A capo del progetto il prof. Nicola Francesca, in qualità di responsabile scientifico del progetto Living Lab Nebrodi Azione (1.3.2 del Po Fesr Sicilia 2014/2020), che ha guidato l’incontro tecnico-scientifico “Biotecnologie agroalimentari per una birra 100% made in Sicily”, dedicato alla ricerca e al trasferimento tecnologico per il settore brassicolo. La birra “Atena” è realizzata mediante l’impiego di un ceppo di lievito non convenzionale (Candida oleophila) isolato in Sicilia e di grano tenero siciliano cultivar Maiorca. La selezione dei lieviti siciliani è stata condotta dal gruppo di Microbiologia Agroalimentare del Dip. Saaf, specializzato nella messa a punto di starter microbici e protocolli innovativi per la fermentazione alcolica e bio-protezione di bevande ed alimenti. Lo studio dedicato alla selezione dei grani e alla messa a punto del processo di maltazione della maiorca è stato condotto dal prof. Aldo Todaro del gruppo di Tecnologie Alimentari del Dip. Saaf.
“Abbiamo inserito nel secondo step un lievito non convenzionale come la Candida Olephila che ha la caratteristica di attuare un’azione enzimatica non fermentativa bensì protettiva. Questa birra al momento presenta un ph piuttosto basso, in futuro stiamo proseguendo con la sperimentazione con lo scopo di continuare a perfezionare il prodotto che abbiamo ottenuto e di cui siamo molto soddisfatti” ha raccontato il prof. Nicola Francesca.
Interessante anche il packaging dedicato alla nuova birra “Atena”, frutto di uno studio condotto dal gruppo di Disegno Industriale del prof. Dario Russo del Dip. di Architettura, in cui i colori e lo stile utilizzati (blu cobalto e oro) ben si prestano al naming utilizzato per il brand della nuova birra made in Sicily.
Durante l’incontro sono stati discussi, infine, anche i risultati preliminari ottenuti grazie all’impiego di frutta tropicale siciliana, con il prof. Vittorio Farina, e di luppolo coltivato in Sicilia, con la prof.ssa Alessandra Carrubba, per la produzione di birre fermentate con lieviti territoriali non-Saccharomyces, ed è emerso che, anche in questo caso, i risultati sono più che soddisfacenti sebbene, grazie alla ricerca continua e costante, ancora perfettibili.