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Scenari

Agroalimentare, i consumi ancora in calo. Avanti tutta sull’export col marchio unico

07 Novembre 2014
expo expo

Inesorabile la contrazione dei consumi alimentari che l’anno scorso era a – 2,5 per cento e, a fine anno, così come è stato anticipato al 2^ Forum food & Made in Italy organizzato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, dovrebbe andare peggio. 

Gelando, così, produttori, commercianti, strateghi del marketing, consumatori e pubblici amministratori che hanno affollato la sala del giornale milanese per l’intera giornata.

Ha provato a sollevare il morale di un parterre che ritiene il sistema agroindustriale uno dei pilastri dell’economia italiana il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina quando ha messo insieme il progetto campo libero, il decreto sblocca Italia, la legge di stabilità definendoli una sorta di set per dare sviluppo alla nostra agroindustria. Martina è sembrato ancora più convincente su temi come competitività, credito d’imposta per lo sviluppo di progetti delle piccole e medie imprese, del rapporto Stato-Regioni per pianificare le iniziative di promozione, di sperimentazione di un marchio per sostenere all’estero il food che è uno dei pochi prodotti italiani riconoscibili nel mondo. E, per costruire una strategia vincente, in questo progetto saranno coinvolti anche i ministeri dello sviluppo economico, dei beni culturali, degli esteri e degli interni. Anche perché, dice Martina, nel 2015 sperimenteremo il registro unico per i controlli agricoli al fine di evitare che per lo stesso controllo arrivino più enti. Oltre ad annunciare che dal 7 novembre parte la consultazione pubblica, on line, sul tema dell’etichettatura e dell’origine dei prodotti.


il ministro Martina

Poi c’è l’Expo: dovrebbe essere il banco di prova della campagna di promozione dell’agroindustria italiana. Però al Forum del Sole 24 Ore, i numerosi interventi che sono seguiti al ministro Martina hanno evidenziato che l’evento è importante per fare accrescere la conoscenza del comparto agroalimentare nazionale ma, anche, per valorizzare la terra come ha detto chiaramente il creatore di Slow Food, Carlo Petrini, intervenendo in video conferenza.

Insomma, il marchio unico agroalimentare che vuole il governo trova tutti d’accordo, almeno attraverso le dichiarazioni dei presidenti di Federalimentari Filippo Ferrua Magliani, Coldiretti Roberto Moncalvo, Consorzio grana padano Nicola Cesare Baldrighi, del vice presidente per l’Europa di Confindustria Lisa Ferrarini; ma, anche, di rappresentanti di singole aziende e gli amministratori di tre fiere italiane: Duccio Compagnoli (Bologna Fiere), Giovanni Mantovani (Veronafiere), Enrico Pazzali (Fiera Milano).
Non può essere diversamente: nel 2013 l’agroindustria ha realizzato ricavi per 132 miliardi di euro, di cui 26 dall’export.  Con prospettive positive nel futuro. 

Michele Pizzillo