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Scenari

Agricoltura, pesante taglio al credito alle aziende del sud

29 Luglio 2013
contadino contadino

Come sempre un'Italia spaccata in due.

Anche sul fronte dell'agroalimentare, che ivede le due fasce della Penisola, meridonale e settentrionale, unite in un paniere dell'eccellenza che sta ottenendo grandi risultati oltreconfine, e a trainare parte dell'economia nazionale. Nel mercato interno le difficoltà che si ritrovano ad affrontare i produttori del nord e del sud sono diverse. Adesso, ancora più aspre dopo il taglio al credito. Pesante per le aziende agricole del sud. Di circa il -45%, secondo l'ultimo dato diramato da Ismea. Pesante in una fase in cui si stringono a più non posso i denti per “farcela”. Confartigianato ha lanciato l'allarme insieme a Coldiretti. In Italia, in generale, la contrazione al credito, secondo il bilancio relativo ai primi mesi del 2013, è stata del 4%. Calano i prestiti per la gestione corrente e per la ristrutturazione. La mano dei contributi si avverte più sui piani, invece, dedicati agli investimenti, superando addirittura l'80% del credito.  “Si tratta di un segnale incoraggiante – sottolinea la Coldiretti -, che dimostra la presenza di un nucleo di aziende virtuose capaci di guardare al futuro con ottimismo, nonostante le difficoltà legate alla restrizione del credito dell’ultimo quinquennio e alla situazione di incertezza che il Paese sta vivendo. Tra i motivi che scoraggiano le imprese a rivolgersi agli Istituti bancari emerge la richiesta di garanzie sempre più gravose, l’innalzamento dei tassi di interesse e l’allungamento dei tempi di istruttoria e procedurali”.

Nelle regioni del centro nord, i segnali sono invece più incoraggianti: il +15% del credito erogato ad aziende agricole al centro, il +6% a quelle del nord est e il +3% ai produttori del nord ovest.