La Puglia punta sul biologico, lo fa in modo determinato e strumentale a supporto degli attori della filiera.
“Non nasce dal nulla l’idea di sviluppare il settore delle produzioni biologiche. La cultura contadina pugliese mette da sempre in atto l’approccio biologico alle sue produzioni”. A dirlo è l’assessore alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, incontrato a Roma, che fa emergere il lato più spontaneo e naturale della scelta istituzionale che guarda al biologico come sfida del futuro.
Dario Stefàno
Con numeri alla mano, nel 2011 sono 5.081 gli operatori pugliesi che seguono pratiche di produzione biologica (dato Sinab; in Italia sono oltre 48 mila), “dato che vale doppio, se si pensa che questo approccio è intrinseco al modo di coltivare e di seguire il tempo della natura da parte dei produttori pugliesi – afferma l’assessore – ciò ha permesso al biologico di abbinarsi perfettamente al gusto, quello tradizionale ed originale, imponendosi non solo tra le produzioni biologiche nazionali ma su tutto il paniere dell’agroalimentare”.
A livello territoriale, la superficie interessata dalle produzioni biologiche, sempre nel 2011, è di oltre 136 mila ettari (oltre 1 milione sul territorio nazionale), impegnati soprattutto nella coltivazione dell’olivo (oltre 39 mila ettari), dei cereali (più di 28mila ettari), della vite (8mila ettari) e degli ortaggi (7,6mila ettari). Meno diffuse, ma non per questo meno importanti, le produzioni biologiche di frutta (3 mila ettari) e agrumi (mille ettari).
Come si posiziona, quindi, la regione sullo scenario nazionale? I dati ci dicono che si colloca al 2° posto per superficie di coltivazioni biologiche (al 1° c’è la Sicilia) e al 3° posto per numero di operatori (leader sempre la Sicilia con 7.469 operatori, seguita dalla Calabria con 7.115 operatori).
Uno scenario ben delineato nel quale la Regione si inserisce ed opera attraverso una serie di attività, di cui l’Osservatorio Regionale dell’Agricoltura Biologica, attuato con il supporto tecnico dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, ne è il punto di riferimento.
L’Osservatorio, infatti, opera come interlocutore diretto tra istituzioni-produttori-cittadinanza, innescando un circolo virtuoso di informazioni, buone pratiche e condivisione di materiale di ricerca e di informazione. Il punto di incontro di queste realtà è il portale www.biologicopuglia.it ed il “Biobank Open Project”, data base interattivo per le imprese assoggettate al Sistema Biologico.
Il dinamismo della Regione, però, non si ferma qui e sono molteplici le iniziative che l’assessore Stefàno ci presenta. In primis, l’intuizione di coinvolgere la popolazione, in quanto motore dell’economia, parte dalle scuole. È in fase di sviluppo, infatti, il progetto “A scuola col Bio”, realizzato nell’ambito del Piano di Azione Nazionale per l’Agricoltura Biologica, con l’obiettivo di innalzare il livello di consapevolezza del valore aggiunto delle produzioni biologiche nella dieta del bambino e dell’adulto.
È stato, inoltre, approvato anche per il 2013, il piano di “Promozione del bio nella ristorazione collettiva biologica” che guarda sempre alle scuole come punto di partenza per la divulgazione della corretta alimentazione. Lo scopo è quello di diffondere la cultura della sostenibilità ambientale in campo alimentare e valorizzare l’importanza del biologico come chiave per la salvaguardia della biodiversità.
Sempre a livello formativo, l’attenzione si focalizza anche sull’educazione all’acquisto e con il piano di “Promozione del bio al cittadino-consumatore” che mira alla diffusione della consapevolezza della stagionalità della produzione, della tracciabilità del prodotto e della sostenibilità dei processi produttivi del biologico.
Altro obiettivo prioritario, come spiegato dall’assessore, è poi la promozione del marchio “Prodotti di Qualità Puglia”, da portare all’attenzione del mercato anche attraverso la partecipazione ad eventi nazionali ed internazionali.
Un 2013 ricco di novità e iniziative di coinvolgimento della filiera del biologico, a più livelli.
Lucrezia Balducci