Investimenti, ammodernamento, innovazioni, ma anche il miglioramento delle condizioni d’ambiente di lavoro e della qualità dei prodotti.
E’ stata pubblicata la graduatoria dei progetti di “acquacoltura 2.0” del dipartimento della pesca dell'assessorato regionale siciliano dell’agricoltura con fondi europei previsti dal Feamp 2014-2020 (fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca). Secondo gli scenari di previsione della Banca Mondiale (2013) sulla crescita dell’acquacoltura, sulla base delle proiezioni dei dati di consumo e crescita demografica, è prevista al 2030 una richiesta di 261 milioni di tonnellate di prodotti ittici, di cui oltre il 62% dovrà essere assicurato con prodotti d’acquacoltura. Per soddisfare la domanda non sarà sufficiente assicurare gli stessi trend di crescita garantiti sinora, ma nel periodo 2012-2030 l’acquacoltura dovrà triplicare le produzioni per soddisfare la domanda. Per questo le aziende siciliane stanno cominciando ad investire, per non farsi trovare impreparati. Il Feamp 2014-2020 prevede per la Sicilia 35 milioni di euro per l’acquacoltura. In questo primo bando erano stati messi a disposizione 16 milioni di euro. Ma le aziende non hanno esaurito l'intero budget. Quindi sarà fatto un nuovo bando.
Come detto, nel bando sono previsti investimenti produttivi, ammodernamento ed innovazione, miglioramento delle condizioni di lavoro, d’igiene, della salute dell'uomo e del benessere animale, miglioramento della qualità dei prodotti, miglioramento dell’ambiente e riduzione dell'impatto negativo e il risparmio delle acque d’allevamento utilizzate mediante l’adozione di sistemi di ricircolo delle acque di allevamento, incremento dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. Ad oggi in Sicilia ci sono 5 aziende di acquacoltura in acque marine (Acqua Azzurra di Pachino; Acquacoltura Lampedusa; Ittica San Giorgio di Licata; Gruppo del pesce di Trapani; Sicilittica di Licata) e 6 aziende di acquacoltura in acque interne (Agroittica Macrostigma di Rosolini; La Trota di Palazzolo Acreide; Contino di Caronia; Sirio Impianti di Sinagra; Salvo di Fiumefreddo di Sicilia; Porrazzito di Acate). La molluschicoltura siciliana è rappresentata da due impianti operanti nella Provincia di Siracusa e due impianti nella Provincia di Messina, dediti quasi esclusivamente alla stabulazione di mitili, quindi non propriamente ascrivibili tra gli impianti di allevamento.
Ecco le ditte ammesse e la quota finanziata. Tra parentesi la quota erogata dal Feamp. Le ditte che hanno ricevuto la riserva, dovranno presentare dei documenti per completare la richiesta
- Acquazzurra – 3,3 milioni (2,9 milioni) – Ammesso con riserva
- Acquacoltura Lampedusa – 2,6 milioni (2,2 milioni) – Ammesso con riserva
- Contino Salvatore – 1,4 milioni (1,1 milioni) – Ammesso con riserva
- Ittica San Giorgio – 1,6 milioni (1,6 milioni)
- La Trota – 204 mila euro (204 mila euro) – Ammesso con riserva
- L'Avannotteria – 5,5 milioni (3 milioni) – Ammesso con riserva
- Sicilittica – 501 mila euro (501 mila euro)
C.d.G.