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Scenari

Nel 2023 oltre 400 milioni di euro di fatturato per l’acquacoltura in Italia: spigole e orate in testa nei consumi

26 Luglio 2024
Nel 2023 oltre 400 milioni di euro di fatturato per l’acquacoltura in Italia: spigole e orate in testa nei consumi Nel 2023 oltre 400 milioni di euro di fatturato per l’acquacoltura in Italia: spigole e orate in testa nei consumi

Oltre 400 milioni di euro di fatturato nel 2023 per il settore della pescicoltura in Italia. Questo emerge dall’analisi di mercato sull’allevamento di pesce in Italia e nell’ambito di una presentazione di un case history aziendale condotta da Confagricoltura e l’Associazione piscicoltori Italiani (Api).

È stata analizzata l’azienda Agroittica Toscana con stabilimento di acquacoltura a Piombino (Livorno) e la sua produzione annua di oltre 2600 tonnellate. L’impresa è specializzata nell’allevamento di spigola, orata e ricciola con 48 gabbie di allevamento all’interno del golfo tra Piombino e Follonica, in Toscana.

Il report registra che in Italia sono presenti 800 siti produttivi di acquacoltura concentrati per il 60% al Nord, il 15% al Centro e il 25% al Sud. Le specie ittiche sono 25, allevate in ambienti diversi: acqua dolce, lagune, mare. Il pesce più allevato è la trota: oltre 30.000 tonnellate e più di 280 milioni di uova embrionate. Seguono orata e spigola, con 17.000 tonnellate. L’Italia produce 160 milioni di avannotti di specie ittiche marine pregiate.

L’Italia inoltre, segnalano Confagricoltura e Api, è leader europeo e secondo Paese al mondo dopo la Cina, nella produzione di caviale di storione, con più di 65 tonnellate (2023). Sotto il profilo dei consumi il Belpaese è il primo consumatore al mondo di spigole e orate, “ma solo poco più del 20% – registra lo studio di mercato – è prodotto da allevamenti italiani”.

Il consumo attuale dei prodotti ittici (pesca e acquacoltura) in Italia raggiunge i 30 kg pro capite. A fronte di oltre 8.000 km di coste “sono attualmente attive solamente – rimarcano i ricercatori- 20 concessioni off-shore per maricoltura”. La produzione italiana di prodotti ittici (pesca e acquacoltura) è di 2,05 kg pro capite. “Serve – commenta Adrea Fabris, direttore dell’Associazione piscicoltori italiani – più spazio per l’acquacoltura. Noi stiamo mangiando pesce che viene all’80% da altri Paesi. Ci sono 8 mila km di costa in Italia e ci sono 20-21 concessioni. È troppo poco. E ci sono aree che sarebbero idonee”.