di Michele Pizzillo
Un matrimonio fra due corregionali la partnership tra Rossopomodoro e Ferrarelle.
Sono due brand campani – nati tra Napoli e Riardo in provincia di Caserta – che della propria origine ne hanno fatto sempre motivo di orgoglio. E che adesso s’incontrano per esaltare ulteriormente la loro napoletanità con un accordo commerciale che prevede la vendita in esclusiva merceologica delle acque Ferrarelle (Ferrarelle e Ferrarelle Maxima, Natìa acqua oligominerale di origine vulcanica) all’interno dei ristoranti e delle pizzerie della catena Rossopomodoro, oltre 100 presenti nelle più importanti città italiane e nei luoghi di villeggiatura più suggestivi e sempre con location molto strategiche per fare conoscere meglio l’autentica pizza napoletana. Con questa partnership, i due storici marchi napoletani, da sempre espressione dell’eccellenza Made in Italy nel mondo, diventano una sorta di guida dell’imprenditorialità italiana che riparte. E, d’altronde, la storia di Ferrarelle è proprio un susseguirsi di eventi che hanno dimostrato come l’imprenditorialità italiana sa riportare a casa quanto gli appartiene. Fondata nel 1893 a Riardo, in provincia di Caserta, nel 1925 fu acquistata dalla famiglia Violati. Sessant’anni dopo passò sotto il controllo di Danone e Ifil. Nel 1991 Ifil vendette le sue quote a Danone che acquisì Ferrarelle tramite una società chiamata Italaquae SpA. Nel gennaio del 2005 il ritorno in mani napoletane, cioè a Lgr Holding SpA, fondata da Carlo Pontecorvo, un medico che ha lavorato nell’ospedale universitario di Napoli prima di dedicarsi all’attività imprenditoriale, che acquistò la società Italaquae dal Gruppo Danone, diventando proprietaria delle acque minerali Ferrarelle, Santagata, Natia e Boario e il 18 gennaio 2012, sempre dal Gruppo Danone, acquisì anche il marchio Vitasnella e diventando il quarto gruppo italiano nel settore delle acque minerali e, oltretutto, in espansione anche all’estero tra Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Russia, Israele, Giappone, Hong Kong, Taiwan. Da agosto 2018 il gruppo è pure proprietario di un’altra eccellenza italiana, Amedei, che produce cioccolato d’alta gamma.
Adesso, con l’accordo con Rossopomodoro “Ferrarelle conferma il suo legame con la migliore tradizione gastronomica italiana e la comunanza di valori con uno dei suoi piatti simbolo, la pizza, che Rossopomodoro ha saputo portare in tutto il mondo, sotto l’insegna dell’eccellenza e dell’inimitabilità. Valori da sempre cari a Ferrarelle”, dice Andrea Marino, direttore commerciale dell’azienda di proprietà della famiglia Pontecorvo. E, aggiunge Roberto Colombo, amministratore delegato della catena napoletana di pizzerie “noi di Rossopomodoro abbiamo costruito una forte credibilità nella nostra clientela seguendo una regola molto semplice ma rigorosa: scegliere i partner e fornitori secondo i requisiti necessari della qualità, della storia e dell’affidabilità. Lo abbiamo fatto per ogni singolo prodotto che arriva a tavola direttamente oppure lavorato dai nostri chef e pizzaiuoli. Così anche per l’acqua, bene essenziale, che oggi affidiamo all’eccellenza di un marchio conterraneo, Ferrarelle, il cui nome basta a dire tutto. Una nuova partnership giocata in casa, che unisce la nostra storia a quella dell’acqua più amata dagli italiani, ricavata dalle storiche fonti di Riardo”. E, infatti, le acque che saranno disponibili nei locali Rossopomodoro, hanno tutte origine nel circuito geologico del vulcano di Roccamonfina, che si trova a 60 chilometri a Nord di Napoli, con lo stabilimento che sorge nella proprietà dell’antica Abbazia di Santa Maria della Ferraria, che ha ispirato il nome dell’azienda.