Artigianato in senso puro e artigianato del cibo.
Sono le linee guida della nuova comunità Slow Food Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina, che sarà battezzata stasera 29 aprile con una cerimonia e una degustazione al Palazzo Trabia del Comune a “casa” del sindaco Francesco Re.
L’obiettivo dei componenti è quello di restituire visibilità a un territorio un po’ oscurato da quando è stata completata la Palermo-Messina e molti automobilisti non effettuanno più una delle soste tradizionali nel paese della ceramica.
La comunità farà parte della condotta Valdemone, il cui fiduciario è Giuseppe Restuccia: “La finalità della comunità Slow Food di Santo Stefano di Camastra – afferma Restuccia – sarà quella di tracciare un percorso di qualità con un progetto integrativo fra le produzioni agroalimentari, quelle della ristorazione e delle strutture ricettive, facendo principale riferimento alle peculiarità artigianali della ceramica come mezzo di particolare attrazione artistica”.
Olive minuta, santagatese e ogliarola, ortaggi locali, suino nero e tante altre specialità locali saranno i punti di forza della nuova comunità che dovrebbe in un primo momento essere costituita da una trentina di soci attivi.
Il responsabile con tutta probabilità sarà Angelo Pedano, proprietario di un’azienda che vende arredi ed elettrodomestici per ristoranti in un’altra zona, che però ama la sua Santo Stefano: “L’originalità di questa comunità – dichiara – sta nel fatto che nasce, non solo attorno ai prodotti agricoli e della pesca della zona di Santo Stefano di Camastra, ma anche dall’artigianato della ceramica, che rappresenta una delle eccellenze storico-artistiche di questo territorio e soprattutto il legame fra l’arte ed il cibo, rappresentando probabilmente una nuova frontiera dei valori Slow Food”.
Fra. S.