di Fabiola Pulieri, Roma
A Roma, in una location a due passi dal cielo e sotto una vetrata che faceva intravvedere le bellezze della capitale, la Lanterna di Fuksas, alla presenza di giornalisti, televisioni, sommelier e addetti ai lavori, il Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg ha presentato in anteprima l’ultimo nato: l’Asti secco Docg.
Rivolto a tutti ma in particolare ad un pubblico da conquistare, più giovane e più abituato a frequentare locali e aperitivi, il nuovo nato in casa Asti, grazie al suo ridotto contenuto di zuccheri, è infatti uno Spumante secco unico nel suo genere, come unica è stata l’esperienza sensoriale che il Consorzio ha regalato ai suoi ospiti durante la presentazione: assaggio di uva di Moscato Bianco raccolta in vendemmia e conservata in piccoli contenitori di vetro e degustazione del mosto prodotto con le uve stesse. La tecnica con cui è stato prodotto questo spumante prevede particolari condizioni di fermentazione del mosto con lieviti selezionati e li risultato è unico, perché mantiene intatti il profumo e l’aroma del moscato bianco.
La curiosità mista alla sorpresa ha caratterizzato la degustazione dell’Asti secco: molto piacevole e fresco ad un primo sorso, con un leggero retrogusto amaro, ma comunque gradevole e nel complesso molto bevibile. Uno Spumante diverso, sicuramente da gustare in tantissime occasioni e soprattutto un prodotto tutto italiano di qualità che può essere una valida alternativa ad altri noti spumanti. Il Presidente del Consorzio, Romano Dogliotti, ha detto: “ho smesso i panni da contadino e mi sono vestito da Messa della domenica per l'occasione. Da giovane venivo a Roma a vendere il vino e mi fa un certo effetto adesso venire per presentare qui una grande novità. L’Asti Secco arriva a completare la gamma della Denominazione, aggiungendosi ai ben noti Asti Dolce e Moscato D’Asti” e ha proseguito “Siamo 1109 aziende consorziate in 52 Comuni delle province di Asti, Cuneo e Alessandria e il nuovo Asti Secco è frutto della nostra grande tradizione piemontese”.
Il Direttore Giorgio Bosticco ha aggiunto che il Consorzio in tutti questi anni ha prodotto vini spumanti di qualità e già più di cento anni fa si produceva l'asti asciutto, grazie alle qualità e proprietà tipiche delle uve di Moscato Bianco ed ha affermato: “Abbiamo cercato di allargare l'offerta, avere un target di persone più giovani e andare verso l'estero con un prodotto competitivo. Abbiamo usato criteri scientifici e ci siamo fatti coadiuvare da professionisti. Il moscato inizialmente prodotto completamente secco lasciava un retrogusto amarognolo, che solo grazie ad ulteriori ricerche e lavorazioni abbiamo migliorato. Ma poi ci siamo posti un altro problema: la differenza tra Asti dolce e Asti secco lo avrebbero capito all'estero? Solo in seguito ad una ricerca di mercato ci siamo resi conto che il consumatore distingue perfettamente i due tipi di spumante, lo abbiamo specificato semplicemente in etichetta e abbiamo imbottigliato circa 16mila bottiglie ad un prezzo adeguato”.
(Giorgio Bosticco)
In parallelo rispetto al lancio dello Spumante Secco il Consorzio promuoverà una nuova campagna marketing legata allo slogan “Rural Glam” che vede protagonisti giovani, allegri, sorridenti e felici di degustare in Vigna i prodotti del Consorzio e che mira a mixare eleganza e autenticità del territorio, tipiche delle colline astigiane. Il Direttore Bosticco ha infine rivelato alcune anticipazioni sulle operazioni mirate alla informazione del prodotto tramite lo storytelling che affonda le radici nel territorio e nei prodotti tipici locali che ad esso si possono affiancare quali nocciole, miele, cioccolato ecc… Bellissima anche l’iniziativa legata agli chef stellati che hanno deciso di proporre come aperitivo o durante i pasti i prodotti del Consorzio.
L’Asti Secco ha ottenuto la Docg nel 2017. Al palato dona una sensazione di freschezza che ben si sposa con il momento dell’aperitivo e a tutto pasto. Il profumo richiama delicati aromi floreali (acacia, lavanda, salvia) e fruttati (mela, pera, banana). Si abbina facilmente a salumi, formaggi freschi, carni bianche, pesce, crostacei e a primi piatti, come il risotto. Di moderata gradazione, va servito freddo a 4-5 gradi.
L’Asti Docg si ottiene dall’uva Moscato bianca coltivata in 52 comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo. La coltivazione si estende per circa 10.000 ettari, le aziende viticole interessate sono 3.700. La produzione annuale supera gli 85 milioni di bottiglie, di cui 54 milioni di Asti e 31 milioni di Moscato d'Asti. L’85% circa della produzione viene esportata. Il Consorzio opera per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’Asti Docg e del Moscato d'Asti Docg in Italia e nel mondo. Svolge funzioni di controllo sull’intera filiera e vigila sulle contraffazioni della denominazione. Le aziende consorziate sono 1109 divise tra 53 case spumantiere, 1023 aziende viticole, di cui 116 vitivinicole, 17 aziende vinificatrici, 16 cantine cooperative.