Carrello più leggero per gli italiani che ridimensionano la spesa alimentare del 5%, arrivando a toccare 4,6 miliardi di euro tra la Vigilia e Capodanno.
E’ quanto stima Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui mai come quest’anno vincerà in 2 case su 3 il menu tipico regionale. Se per le tavole natalizie il budget è fino a 2,6 miliardi di euro, quello per il 31 dicembre e il pranzo del primo gennaio sfiorerà i 2 miliardi. A farla da padrona saranno ragù, bollito, tortellini in brodo, verdure in pastella, abbacchio, pandoro e panettone farciti. Per la prima volta, invece, caleranno gli acquisti di zampone e cotechino, un terzo in meno rispetto ai 6 milioni di chili consumati nel 2019; un duro colpo su un giro d’affari prettamente natalizio da 28 milioni di euro. A compensare questo piatto sarà il pesce cucinato in 15 milioni di famiglie, dove capitone e spigola in testa, seguiti da baccalà, tonno, alici, sarde e sgombri, vinceranno sul pescato più pregiato. Il Made in Italy troverà comunque tutti d’accordo, dal cibo alle bevande dove spumante e prosecco avranno la meglio sullo champagne, con il 90% dei brindisi tricolori. Le feste valgono di solito il 35% delle vendite annuali di sparkling, segnala Cia e anche in questo 2020 il settore reggerà: si prevede un calo dello 0,3% rispetto ai 600 milioni di euro per spumante e vino consumati nelle feste del 2019. A tenere, in particolare, sono prosecco, Trento Doc, Franciacorta e altri vini spumanti nazionali. Tante infine, le eccellenze agroalimentari del territorio sotto l’albero, tra le scelte regalo più gettonate per quasi il 40% degli italiani.
C.d.G.