L’abbinamento col vino?
Provate queste bottiglie
Vino e Gelato. Qualche tempo fa la maggior parte dei gourmet avrebbe storto il naso. Oggi, invece, il professionista trae stimolo e soddisfazione nel tentare la sfida, spesso vinta, gelato-vino. Dividiamo il mondo dei gelati in due macro-aree: i gelati alla frutta e i gelati alla crema. I primi, più delicati e fragranti, hanno bisogno che il vino assecondi gli aspetti della varietà della frutta. Qui i vini bianchi sono quelli più indicati. Serviti solitamente più freddi, i vini bianchi non creano in bocca shock termico. Qualche esempio: la freschezza dell’anguria si avvita magicamente su di un Moscato d’Asti spumante il quale non solo valorizzerà l’aroma della frutta, ma esploderà nel gioco di bollicine creato dalla frizzantezza del vino. Invece, i gelati al cioccolato, alla nocciola o alla mandorla cercano il loro perfetto compagno in vini più ricchi e strutturati, la cui sensazione tattile è più marcata, ad esempio un Moscato Passito di Pantelleria, i cui aromi di frutta secca richiameranno inevitabilmente le sensazioni lasciate in bocca dalla frutta secca utilizzata per il gelato. L’abbinamento perfetto? Molti ritengono che il “corpo a corpo” sia l’apice dell’incontro. Su di un gelato alla crema, dove gli ingredienti sono vaniglia, latte e panna, versate lentamente un Pedro Ximenes di Jerez de la Frontera. Il vino, affinato lungamente e ormai denso, scendendo sul gelato raggiungerà la sua temperatura offrendo, nell’incontro, un abbinamento giocato tutto sulle sfumature di dolcezza e di persistenza dell’aroma concentrato dell’uva. Un abbinamento forse costoso ma sublime.
Francesco Pensovecchio