Acquisti e tecniche di persuasione
Secondo i dati forniti dall’Unione Nazionale Consumatori, solo il 20% di coloro che vanno al supermercato con una lista precisa delle cose da comprare rispettano l’elenco. Gli altri comprano molti più prodotti, stregati dalla quantità di proposte. In un ipermercato i prodotti esposti possono arrivare a 30.000 ed il costo (mai un prezzo tondo) dà l’illusione di risparmiare. Invece, spesso, al supermercato si spende più del previsto, complici le tecniche di persuasione occulta messe sapientemente in atto dai gestori dei punti vendita.
Varie pubblicità a parte, sono diverse le strategie usate per spingere all’acquisto: dal carrello grande che dà all’acquirente la sensazione di aver fatto poche compere per indurlo a farne altre, alla musica rilassante di sottofondo, alla disposizione dei prodotti sugli scaffali studiata in modo da prolungare la presenza dei consumatori che avranno, così, più tentazioni.
In genere, i prodotti indispensabili non deperibili, come olio, zucchero, pasta, detersivi, sono posti nelle rientranze o in remoti angoli dei corridoi, perché in ogni caso il consumatore ha necessità di cercarli e di acquistarli. I prodotti deperibili, invece, come frutta e ortaggi freschi, o quelli non necessari, come salse, sottaceti, scatolame di uso
sporadico, dolci e prelibatezze gastronomiche, sono messi in bella vista, spesso subito dopo l’ingresso o sugli scaffali di passaggio obbligato.
Anche la collocazione della merce negli scaffali non è casuale, ma ha lo scopo di promuovere la vendita degli articoli superflui o più cari, oppure delle giacenze di magazzino a prezzi convenienti. Poiché la maggior parte delle persone ha la tendenza a voltarsi a destra, la merce che il gestore ha più interesse a vendere sta sulla destra e, generalmente, all’altezza degli occhi. Vicino alla cassa, naturalmente, non mancano dolciumi e articoli vari che costituiscono l’estrema tentazione di spesa.
C.M.