L’APPELLO
Triplicato il numero degli esperti che giudicheranno i vini in gara il prossimo anno per la manifestazione che sarà ospitata in Sicilia. Il provvedimento dopo la lettera aperta pubblicata da un giornalista
Più giurati
per il Concorso
di Bruxelles
Portare da 15 a 45 i giurati di nazionalità italiana al Concours Mondial de Bruxelles 2010 che sarà ospitato il prossimo anno a Palermo. Un cambiamento sensibile promosso dal giornalista enogastronomico romano Andrea Gabbrielli e che ha trovato pieno appoggio dall’Istituto regionale della Vite e del Vino.
Proprio Gabbrielli, veterano della manifestazione ed esperto di degustazione di vini, si era fatto portavoce nelle scorse settimane di un’anomalia tra il grande numero di bottiglie italiane presentate in concorso e il numero esiguo di giurati della stessa nazionalità, che peraltro cala anno dopo anno. “Non che ci debba essere necessariamente una proporzione esatta – spiega -, ma l’Italia è il terzo Paese per quantità di bottiglie presentate nella classifica delle 42 nazioni in concorso. Inoltre, il nostro Paese quest’anno ospiterà l’evento, pertanto mi sembra doveroso aumentare il numero dei giurati”.
Per sollevare il problema dunque, il giornalista ha scritto una lettera aperta pubblicata sul Corriere Vinicolo lo scorso 14 settembre. “Ho messo in luce la situazione della quantità dei giurati, ma anche della qualità, perché il livello dei degustatori in giuria si è diluito col passare del tempo”, continua Gabbrielli. La proposta, che ha trovato pieno assenso all’Irvv, ha prodotto un incontro la settimana scorsa, che ha visto protagonisti il presidente dell’Istituto regionale della Vite e del Vino, Leonardo Agueci, il direttore Dario Cartabellotta , e gli organizzatori del Concours Mondial de Bruxelles. Durante la riunione, si è deciso così di triplicare il numero della presenza italiana in giuria.
Quarantacinque giurati nell’edizione 2010, dunque, su una totale di circa 220 commissari che degusteranno vini e distillati di tutto il mondo. Un numero importante che, assicura l’Irvv, si stabilizzerà nei prossimi anni con una media di 30 giurati per ogni edizione.
L’obiettivo di una presenza maggiore di italiani in giuria è legata alla volontà di tutelare la nostra produzione attraverso un gruppo di esperti dotati di esperienza, capaci di saper riconoscere al meglio le qualità e soprattutto le tipicità dei vini italiani. “È necessaria una conoscenza approfondita dei nostri prodotti per degustare i vini e gli spumanti del Bel Paese – aggiunge il giornalista romano -, perché ci sono moltissime tipologie diverse le une dalle altre, che possono venire fraintese e penalizzate”.
E mentre cresce il numero dei vini italiani che verranno proposti in concorso, Palermo si prepara ad accogliere la manifestazione che porterà la Sicilia del vino per quattro giorni sotto i riflettori del mondo.
Laura Di Trapani