Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 80 del 25/09/2008

>> Azoto liquido… amore a prima vista

24 Settembre 2008

Azoto liquido… amore a prima vista

Caloroso successo per l’azoto liquido allo Sherbeth Festival di questa edizione. Ad incuriosire, entusiasmare ed illustrarne l’impiego in gelateria ci ha pensato il sapiente maestro gelatiere Corrado Sanelli che, con il prezioso supporto di mamma Maria, da oltre quarant’anni gestisce l’attività di famiglia a Salsomaggiore. Molti sono stati, ovviamente, gli spunti per domande e chiarimenti al riguardo. Sanelli ci ha pazientemente spiegato che: “L’idea di utilizzare l’azoto liquido è nata per caso guardando la televisione: il professor Davide Cassi, docente di Fisica, stava dimostrando come produrre gelato in poco meno di due minuti con l’aiuto dell’azoto. Da quel momento è stata una sorta di folgorazione e da tre anni non posso fare a meno di utilizzarlo perché mi aiuta moltissimo a velocizzare i tempi di produzione è perché così i miei clienti hanno la garanzia che non troveranno mai grassi idrogenati nei miei gelati”.

Dobbiamo dedurre che i grassi idrogenati non legano con l’azoto liquido?
“Assolutamente. Se fossero impiegati dei semi lavorati a base di grassi idrogenati si otterrebbe un gelato filante quasi come fosse gomma da masticare. Per me l’azoto liquido è stata una sorta di manna dal cielo perché la mia prerogativa è stata sempre quella di utilizzare ingredienti di primissima qualità come la frutta dell’orto di casa o dei campi vicini. Per le basi delle creme uso solo i prodotti necessari: latte biologico, panna fresca, uova fresche e zucchero”.

Per la gioia dei clienti.
“Senza dubbio. Rispondono benissimo e, per esempio, tanti dei clienti siciliani che si trovano a Salsomaggiore mi hanno dato delle dritte per perfezionare le mie granite: chi meglio di voi può spiegarci come migliorarle?”.

E il gelato all’azoto più strano da lei realizzato qual è?
“È stato sicuramente quello realizzato in occasione delle Polentiadi, la festa della polenta, in Croazia: era un gelato alla polenta e baccalà. Fu valutato come il migliore fra quelli in concorso aggiudicandosi l’ambita Pala D’Oro”.


Marina V. Carrera