LA SAGRA
Dal 25 al 28 settembre a Bronte la manifestazione dedicata al pistacchio. Circa cento stand per i visitatori, mostre e spettacoli
Una pasticceria
a cielo aperto
È ormai giunta alla XIX edizione e si svolgerà dal 25 al 28 settembre a Bronte (Catania). Ecco la Sagra del pistacchio, prodotto ormai è entrato in quella rosa di prodotti tipici siciliani e italiani che caratterizzano un territorio.
Si può definire senz’altro il “gioiello verde” di questa zona della provincia catanese, rappresentata da una natura suggestiva e incontaminata dove esistono ben due parchi quello dell’Etna e quello dei Nebrodi, oltre alle aree protette dell’Ingrottato lavico del Simeto e al Parco fluviale dell’Alcantara.
La Sagra quest’anno durerà solo quattro giorni, durante i quali la città si trasformerà in una pasticceria a cielo aperto. Essendo questo un anno “di scarica” ossia, di non raccolta: un anno in cui si procede secondo un’antichissima tradizione risalente agli arabi, alla potatura verde (vengono tolte le gemme in fase di crescita) per consentire alla pianta una produzione successiva più rigogliosa, sarà meno facile trovare i pistacchi freschi. Tuttavia anche in questa edizione della sagra sarà possibile degustare il prodotto appena colto. Saranno circa un centinaio gli stand dove i visitatori potranno appagare la propria golosità, ricca è la varietà di dolciumi in cui è possibile utilizzare il pistacchio: granite, gelati, cioccolati, paste, torte nonché le “fillette alla nutella verde” (una specie di savoiardi) che vanno proprio a ruba. Oltre naturalmente ai piatti salati sia primi che secondi, e ancora arancini e salsiccia.
“La strategia di valorizzazione del pistacchio” avviata già lo scorso anno, non ha ancora raggiunto l’obiettivo del marchio Dop, ma avendo la Regione trasferito tutto al ministero, si ritiene che sia ormai questione di mesi ottenerlo. Il prezzo, che attualmente si aggira intorno agli otto-nove euro al chilo, si considera accettabile per i piccoli produttori che possono così guardare al futuro con più ottimismo. Il riconoscimento del marchio Dop, oltre a determinare indubbi benefici a livello commerciale, rappresenta l’unica arma per evitare la diffusione del “falso pistacchio”, quello proveniente dai vicini paesi arabi e che spesso viene spacciato per pistacchio di Bronte.
Oltre alla degustazione dei prodotti, durante la sagra sarà possibile visitare mostre di pittura, ascoltare musica dai numerosi gruppi e bande musicali che sfileranno per le vie della città, assistere a spettacoli teatrali. A pasticceri e chef il concorso regionale di pasticceria organizzato dal Comune e dall’Accademia dei maestri pasticceri, offrirà l’occasione per distinguersi nell’arte della pasticceria artigianale siciliana, a livello nazionale e internazionale.
Aurora Rainieri