IL PERSONAGGIO
Daniele Marino, a Montevago, ha messo su un allevamento con galline di diverse razze ma anche struzzi e pavoni
Veterinario
da cortile
L’amore per la natura, per i sapori di una volta e per il cibo sano, uniti a una diffusa voglia di autogestione in cucina e di ritorno alle origini, hanno scatenato le pulsioni avicole di molti appassionati. Sì, perché se in Italia, poter allevare in casa polli, galline, anatre e capponi per prepararsi omelette autarchiche e per cucinarli a Natale, è appannaggio esclusivo dei fortunati che hanno deciso di vivere fuori città, in altri paesi è già un trend consolidato.
In Inghilterra almeno il due per cento delle famiglie possiede una gallina. Il Poultry Club of Great Britain ha visto crescere del 15% nel 2007 il numero dei suoi membri e stanno nascendo nuove associazioni per catalizzare le comunità di amanti della gallina domestica. Negli Stati Uniti le galline stanno diventando l’animale preferito tra gli yuppies e il Wall Street Journal ha dichiarato che le galline sono un “accessorio” indispensabile per una villa che si rispetti e per mantenere, con le uova “fatte in casa”, un’alimentazione sana e naturale.
La maggior parte dei tipi di pollame come il gallo, la gallina, il cappone, il pollo, il polletto (o galletto), la faraona e il tacchino, appartengono alla specie del “Gallus domesticus”. Negli ultimi anni il pollame, che sotto il profilo nutrizionale ha un valore elevato per le sue proteine pregiate ricche di aminoacidi essenziali, ha sottratto il secondo posto nella graduatoria dei consumi mondiali alle carni bovine, posizionandosi subito dopo le carni suine: non dimentichiamoci che esso rappresenta la fonte proteica di origine animale relativamente meno costosa. Anche se, questa affermazione, dopo la nascita delle prime dop e dell’unica doc avicola mondiale – quella del pregiatissimo “Poulet de Bresse” – che hanno mirato alla selezione delle carni e dei metodi di allevamento, è parzialmente da ridimensionare. Polli, tacchini, faraone possono essere acquistati interi, oppure in diversi tagli come petto (o suprême), coscia, sopracoscia e fusi, a cui vanno affiancate le rigaglie come fegatino, cuore e durello, cioè lo stomaco che in cucina sono i protagonisti di sublimi preparazioni (in padella, alla cacciatora, alla marengo, al limone, con i peperoni, fritte).
In Sicilia, sono diversi gli allevamenti avicoli ma a Montevago, in provincia di Agrigento, Daniele Marino, un giovane veterinario, ha messo su un allevamento amatoriale che si distingue dagli altri per la scelta degli animali pregiatissimi come quaglie, tacchini bronzati comuni e argentati, varie razze di galline come la gigante inglese, la Livornese bianca, le Bentham nane, l’ancona, la dorata a fiocchi neri, le padovane e la siciliana, fagiani dorati, argentati, lady, venerati, mongolia, tenebrosi, galline faraone, ma anche pavoni, struzzi, conigli, caprette tibetane e pecore merinos.
“Fin da quando avevo 2 anni tutto il mio interesse era rivolto agli animali – dice Daniele – bastava un pulcino per distogliere la mia attenzione dal giocattolo più bello appena ricevuto. A 10 anni costruii un piccolo pollaio, che in pochissimo tempo era già sovraffollato. Poi col tempo ho cominciato ad allevare anche altri animali, facendo particolare attenzione alla biodiversità che esiste all’interno di ogni specie”.
Daniele Marino si è laureato in medicina veterinaria a Messina e adesso sta frequentando la scuola di specializzazione in “fisiopatologia della riproduzione degli animali domestici” a Bari, con l’obiettivo di migliorare la sua preparazione e cercare di far riprodurre specie animali particolarmante rare o dalle carni pregiate. “Mi occupo anche d’incubazione artificiale, considerato il fatto che molti dei volatili e degli animali da cortile che allevo non covano in cattività – dice il giovane allevatore – e vorrei realizzare un centro in campagna per favorire la conservazione della biodiversità e offrire a chiunque lo volesse, specie ai bimbi, la possibilità di un ritorno alla natura e l’esperienza formativa del rapporto affettivo con un animale da cortile”.
Tra gli animali del suo allevamento non poteva non esserci anche la gallina Siciliana, una bella razza, tutta italiana, con caratteristiche interessanti: le sue qualità sono la precocissima e alta fertilità, l’ottima carne con cui si fanno saporitissimi brodi e la buonissima produzione di uova bianche. Anche se Daniele non vuole sapere che fine fanno gli animali che vende, molti vengono all’allevamento di Montevago per approvvigionarsi di uova (di struzzo, gallina, quaglia, fagiano, anatra) e di animali dalle carni pregiate come fagiani, quaglie o polletti da grigliare e arrostire. Un’abitudine sana che garantisce una qualità elevatissima, anche perché gli esemplari sono allevati in biologico nella bella tenuta, coltivata a uliveti e vigneti, dove sono liberi di razzolare. Oggi, che è possibile ricorrere a metodi di allevamento come quelli “all’aperto”, “estensivi al coperto”, “rurali all’aperto” e “rurali in libertà”, quello di Daniele è uno dei pochi che consente di riscoprire l’antico gusto ruspante.
Junio Tumbarello