Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 78 del 11/09/2008

L’AZIENDA L’olio è bello perché è vario

10 Settembre 2008
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    L’AZIENDA

L’azienda monrealese Disisa punta su quello aromatizzato. Ventimila bottiglie agli agrumi, al prodotti78hp.jpgpeperoncino o al basilico vendute in tutto il mondo

Se l’olio sposa
agrumi e basilico

Tutto ebbe inizio con una sperimentazione nel 1997. L’idea era quella di provare ad aromatizzare gli oli prodotti dall’impresa di famiglia. Il tentativo ebbe subito successo e adesso, l’azienda Disisa esporta le proprie bottiglie in tutto il mondo.

Gli oli aromatizzati sono il fiore all’occhiello, oltre che uno dei punti di forza. “Il primo era al limone – racconta il titolare dell’azienda, nel territorio di Monreale, Mario Di Lorenzo –, il secondo al peperoncino. Ci siamo subito accorti che i clienti apprezzavano il nostro prodotto e adesso abbiamo sette diversi oli aromatizzati: oltre a quelli al limone e al peperoncino, facciamo anche quelli all’arancia, al mandarino, al rosmarino, all’aglio e al basilico”. L’idea degli oli aromatizzati arrivò subito dopo la produzione del primo olio con il marchio Disisa. “Fu mia madre (Maria Paola, ndr) a provare l’esperimento – continua Di disisa78.jpgLorenzo –. Alla base c’è sempre lo stesso olio che imbottigliamo, supercurato, che poi viene aromatizzato con produzioni del nostro orto. Anche in questo caso si tratta di frutti molto curati. Vengono raccolti, lavati e infine messi in fusione nell’olio”. Le erbe, raccolte a mano nel giusto momento di maturazione, vengono messe a macerare nell'olio per il tempo necessario per sprigionare al meglio i loro profumi. L'olio così ottenuto viene proposto in eleganti bottiglie da 100 ml. e da 250 ml. Col marchio Disisa, l’azienda ormai produce circa 10 mila bottiglie all’anno, utilizzando soprattutto cultivar come Cerasuola, Nocellara del Belice e Biancolilla, che esporta in Inghilterra, Germania, Francia, Giappone, Stati Uniti e Svizzera. Più ampia la produzione degli oli aromatizzati (20 mila bottiglie all’anno). “Un cliente inglese da solo acquista 15 mila bottiglie all’anno”, rivela Mario Di Lorenzo.
L’azienda, che si trova nel territorio di Monreale ad una altitudine media di 450 metri sul livello del mare, fra Camporeale, San Cipirello e Alcamo, era un antico possedimento della Chiesa, un feudo dove già nel 1100 si produceva vino. E vino si produce ancora oggi, con le uve prodotte nei 180 ettari di vigneto. Circa 80 ettari è invece l’estensione dell’ultiveto. “La nostra azienda – aggiunge Di Lorenzo – ricade nell’area DOC Alcamo e DOC Monreale per quanto riguarda la produzione vitivinicola, mentre per la produzione olivicola è inserita nel comprensorio della DOP Val di Mazara”.

Gaetano La Mantia