LA TRASFERTA
Undici tra i migliori artisti dei fornelli italiani volano negli Usa per partecipare a Identità New York. Tra questi c’è anche il siciliano Cuttaia
Grandi chef,
Grande Mela
Dieci cuochi ed un pasticciere in trasferta a New York. L’obiettivo? Far assaporare le eccellenze italiane. Questa è “Identità New York”, una nuova tappa dell’evoluzione di un format di successo, “Identità Golose” (www.identitagolose.it), che ha visto la luce nel 2005 in Italia per poi essere esportato a Londra e a Shangai.
Tra gli chef un siciliano, Pino Cuttaia, che dal 2000 gestisce un ristorante, La Madia, a Licata, nell’Agrigentino. Una passione la sua che è poi diventata un lavoro. “Ho vissuto a Torino, – racconta – e dopo gli studi ho cominciato a lavorare in fabbrica. Nel fine settimana cucinavo, per distrarmi. Poi la distrazione si è trasformata in lavoro”.
Ed i risultati sono eccellenti, tanto da ricevere due stelle dalla guida Michelin. Al nord ho imparato la precisione nel lavoro – continua Cuttatia -. Al sud ho ritrovato il calore, la passione, gli ingredienti e le ricette della mia infanzia. Sino al 14 ottobre così anche Cuttaia salirà sul palcoscenico di “Eataly”, il paradiso della gola che Oscar Farinetti ha inaugurato nella Grande Mela a fine agosto. Assieme a lui, Ugo Alciati, Luca Montersino e Davide Scabin che arrivano dal Piemonte, Emanuele Scarello dal Friuli Venezia Giulia, Massimo Bottura dall’Emilia Romagna, Moreno Cedroni dalle Marche, Cristina Bowerman da Roma, Gennaro Esposito da Napoli, Niko Romito dall’Abruzzo e Pietro Zito dalla Puglia. Dalle Alpi insomma al Mediterraneo per abbracciare tutti i sapori italiani. Disegnare un quadro dell’alta cucina contemporanea italiana, questa è la mission degli undici ambasciatori di gusto. Paste ripiene e pastasciutte fumanti, risotti al dente, zuppe di cipolla e zafferanno così come la Pasta e fagioli tra tradizione e innovazione. Ma anche crudo di carne e crudi di mare ed affumicature fuori dal comune. Ma non solo. Identità New York sarà scandita da showcooking nella Scuola di Cucina di Lidia Bastianich e da una cena-spettacolo di undici portate che vedrà tutti gli chef lavorare contemporaneamente nel ristorante Manzo curato da Mario Batali.
Sandra Pizzurro