Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 186 del 07/10/2010

LA RIFLESSIONE “Sicilia, terra di Pinot Nero”

07 Ottobre 2010
gianni-giardina gianni-giardina

LA RIFLESSIONE

L’affermazione dell’enologo siciliano Gianni Giardina, che ha partecipato come giurato al concorso mondiale in Svizzera. “Nell’Isola ci sono alcune zone che possono dare ottimi risultati”

“Sicilia, terra
di Pinot Nero”

“La Sicilia potrebbe essere terra di Pinot Nero, ha tutte le caratteristiche per esserlo”, è quanto afferma Gianni Giardina, vicepresidente nazionale dell’Onav, che di recente ha partecipato come giurato al concorso Mundial Du Pinot Noir tenutosi ad Sierre in Svizzera.

Qui ha assaggiato 5.000 vini e alla luce di queste degustazioni, l’enologo siciliano lancia una sua riflessione su questo varietale che sull’Isola troverebbe tutte le potenzialità per potere divenire un grande Pinot Noir. Forse un piccolo messaggio di incoraggiamento che rivolge ai produttori siciliani, dato che di questo vino vi sono pochi esemplari. “Sono ancora pochi i produttori che si sono cimentati con il Pinot Nero. Mosche bianche, importanti etichette come Cusumano a Maurigi a Buceci – dice Giardina -. Certo è un vitigno che ha bisogno di condizioni pedoclimatiche particolari che solo alcune microzone dell’Isola hanno. Ci sono alcuni areali ad alta quota come l’Etna, le Madonie, l’entroterra palermitano, l’ennese che si prestano e sono convinto che in queste zone possa dare ottimi risultati enologici”.
Se in Francia è il simbolo dell’eleganza nel cuore del Mediterraneo acquisterebbe concentrazione nel gusto e nei profumi, qualità nettamente diverse ma che per l’enologo agrigentino sarebbero altrettanto pregiate. “Il Pinot Nero è espressione del territorio. E’ l’unico vino attraverso cui si può rintracciare proprio il territorio di provenienza. Non accade per altri vitigni come il Merlot, il Cabernet e il Syrah. In Francia esce fuori blando ed elegante perché sono le caratteristiche che gli danno le zone in cui attecchisce. Qui acquista mediterraneità, viene fuori più strutturato e corposo, in un modo che personalmente mi piace di più”. Se questa preferenza possa far pensare per un momento che Giardina voglia suggerire il Pinot Nero come futuro competitor dei grandi siciliani, arriva puntuale una sua smentita nel suo commento alla tendenza dei produttori siciliani verso l’autoctono. “Sono aperto ai vitigni internazionali e per questo dico ‘perché no?’ anche al Pinot Nero. Possono esprimere al meglio il territorio così come fanno gli autoctoni. Con questo certo non voglio dire che il Pinot Nero possa confrontarsi sullo stesso livello dei nostri grandi rossi, come il Nero d’avola o il Cerasuolo di Vittoria. Ho girato per il mondo e partecipato a centinaia di concorsi mondiali e posso dire che la Sicilia, se vuole, può veramente produrre tutti i vini. Ha così tante microzone adatte a tutti i vitigni, e quindi a questo vitigno elegante. Pensateci”.

Manuela Laiacona