IL FESTIVAL
A Vicenza si è chiuso il salone dedicato all’enoturismo. Quasi novemila visitatori e un dato: cresce il numero dei vacanzieri in cerca di degustazioni ed eventi di settore
Più turismo
con Bacco
Si è tenuto a Vicenza dal 23 al 25 ottobre il Festival dell’Enoturismo, il primo salone nazionale interamente dedicato al turismo del vino. Incontri, convegni, tavole rotonde e degustazioni, sono stati gli eventi che hanno fatto da contorno al vero protagonista della convention: l’enoturismo.
Organizzato da Promo Veneto, in collaborazione con Buonitalia, la Regione Veneto e le province di Vicenza e Treviso, con il patrocinio del Movimento Turismo del Vino e dell’Associazione Città del Vino, ha registrato poco meno di nove mila presenze di visitatori che hanno potuto degustare vini e prodotti tipici di 80 espositori provenienti da otto regioni italiane, risultato più che notevole per essere stato solo la prima edizione di un evento destinato al successo: e così 23 tra strade del vino e consorzi di tutela, 32 cantine, 7 tour operator, 4 distillerie e 16 aziende di servizi per il turismo e associazioni hanno presentato al pubblico, specializzato e non, le proprie offerte enoturistiche. Tra gli eventi da menzionare, la riunione tenutasi sabato tra la commissione governativa “Sostegno e Promozione del Turismo enogastronomico”, composta da 21 saggi nominati dal ministro del Turismo Michela Brambilla e presieduta dal noto chef Gualtiero Marchesi, e la stampa. Nel corso dell’incontro sono stati resi noti i progetti della stessa commissione che a Vicenza ha sancito la sua prima uscita pubblica dalla costituzione nello scorso maggio: la salvaguardia della qualità e delle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese al fine di potenziare e promuovere il turismo. Dai dati emersi da studi e analisi statistiche, secondo l’ultimo rapporto Coldiretti-Agri 2000, gli acquisti di vino in cantina hanno registrato un aumento record del 20% per un valore totale di 1,2 miliardi di euro, con la conseguente crescita del turismo; la stessa Magda Antonioli Corigliano, direttrice del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi di Milano, sostiene che gli enoturisti ormai si spostano solo per gustare i vini locali e per conoscerne l’origine e la storia. Per cui, il turista enogastronomico partecipa agli eventi del settore, degusta i prodotti tipici, acquista dall’artigianato locale. L’enoturismo è quindi in espansione, rispondendo alle esigenze di un mercato turistico in pieno cambiamento, per i bisogni e per i motivi della vacanza: ormai si riscoprono stili di vita genuini e autentici, con soggiorni personalizzati e adatti ad ogni individuo, e proprio alla luce di ciò l’offerta turistica deve puntare alla qualità. “la logica delle cose semplici”, per prendere una frase con cui Gualtiero Marchesi ha chiuso la conferenza stampa, per sintetizzare che i buoni sapori non hanno bisogno di artifici.
Contemporaneamente al primo Festival dell’Enoturismo, infine, si è svolto il secondo Festival del Durello, spumante autoctono dei Monti Lessini, di cui settecento sono state le bottiglie stappate in tre giorni; vincitore invece dell’annuale premio Giornalista del Durello è stato Francesco Soletti, autore del libro “A tavola con il Durello”.
Soddisfatti gli espositori che si sono trovati di fronte un pubblico interessato e competente. Da segnalare il momento di incontro con i tour operator stranieri offerto dal workshop a cui hanno partecipato 30 operatori turistici provenienti da tutta Europa: a presiedere c’era il vicepresidente della regione Veneto, Franco Manzato che ha annunziato una nuova iniziativa di promozione dei vini veneti e del wine tourism: un microchip inserito nelle etichette che possa essere letto dai telefoni cellulari, proprio come accade già in Giappone, al fine di rilevare e tracciare informazioni sulle caratteristiche del vino, sulla storia e la cultura del territorio, indispensabili notizie che il consumatore deve sapere prima di assaporarlo.
Rita Vecchio