PAROLA ALLO CHEF
Fabio Pacuvio sarà tra i protagonisti di Panelle & Champagne. “Due prodotti così diversi, ma è facile trovare un punto di incontro”
Un matrimonio
perfetto
Panelle&Champagne non sarà solo un’occasione per inebriarsi di bollicine e di gusto ma anche per fare un po’ di filosofia, per riflettere sul cibo, e su quelle impalcature culturali e di moda che troppo spesso vengo costruite attorno ad esso come veri e propri dictat di consumo.
Un percorso di rivelazione tra sorsi ed assaggi, dietro a cui ci sarà la mano e l’estro di un curioso e sopraffino indagatore della gastronomia, lo chef pasticcere Fabio Pacuvio. Attraverso raffinate interpretazioni del cibo di strada, in una ricca sfilata di panelle, crocchette, batonette, verdurine in pastella, sfincette salate bombette catanesi, Pacuvio farà scoprire come esista un’armonia tra sapori, fragranze, consistenze da sempre considerate lontane e distanti tra loro. Armonia che attinge all’essenza stessa di certi capolavori enogastronomici, proprio come quella che lega le panelle allo champagne. “Questo abbinamento tra le bollicine francesi e la tradizione arabo/siciliana è più una provocazione culturale ma sicuramente non culinaria. Dal punto di vista organolettico questi due mondi così diversi si sposano perfettamente”, rivela Pacuvio, spiegando come siano tanti ed interessanti gli aspetti che li accomunano, con buona pace dei tradizionalisti.
Prima di tutto ad unirli c’è una stessa modalità di consumarli, di “viverli”. “Sia che si tratti di champagne sia di cibo di strada l’unico modo per apprezzarne le rispettive caratteristiche ed unicità è consumarli carpe diem, in quell’esatto e solo istante in cui si esprimono al massimo. Il fritto esige di essere mangiato appena fatto per poterne apprezzare la croccantezza e la fragranza e lo champagne di essere bevuto non appena versato, per non perdersi la briosità del perlage. Hic et Nunc, è questa la condizione temporale ed emotiva che li accomuna”. Altra similitudine colta dallo chef è la delicatezza. “Il fritto non è che il punto di cottura più violento sugli alimenti più delicati e leggeri come il pesce, le verdure o i triti di carne. E delicatezza e leggerezza è proprio lo status dello champagne”.
Pacuvio con queste piccole anticipazioni sul percorso gustativo che proporrà alla serata, esorta a rivalutare l’immagine dello champagne. Lontano dall’essere un vino di prestigio e d’occasione, si dimostra invece un accompagnatore versatile, di facile consumo, soprattutto e con sorpresa, l’ideale per una cucina schietta e popolare come il nostro cibo di strada.
Manuela Laiacona