LA NOVITA’
Ad aprile al via i lavori per la nuova cantina: sorgerà a pochi chilometri dalla Valle dei Templi. Per il produttore un progetto da 4 milioni
D’Alessandro
il conquistatore
Duemila e cento metri quadrati di grandezza, otto metri sotto terra, ottocentocinquanta metri di pannelli fotovoltaici. Sono i numeri della nuova cantina dell’azienda agricola d’Alessandro che sorgerà, altro numero, a sei chilometri dalla Valle dei Templi.
Quattro milioni di euro per dar vita al progetto, messo a punto dallo studio Fontanesi di Roma. “Due milioni e 800mila euro serviranno per la costruzione – specifica il produttore Giacomo D’Alessandro -, il restante occorrerà per l’acquisto dei macchinari”. I lavori inizieranno ad aprile del nuovo anno e “dovrebbero essere terminati per la vendemmia del 2012.
Si tratta “di una reinterpretazione del baglio antico in chiave moderna – continua il produttore -. Innovazione tecnologica e utilizzo di energie alternative: saranno queste la nostra forza per valorizzare la tradizione dei vini siciliani, salvare la memoria agrigentina della mia famiglia”. D’Alessandro ha infatti origini siciliane, agrigentine appunto. “Nel 1932 mio nonno – racconta – acquistò ben mille ettari di terreno tra Agrigento e Palma di Montechiaro. Un vero affare all’epoca, soltanto trecento mila lire”. Oggi D’Alessandro ha deciso di non abbandonare quelle terre, piuttosto valorizzarle. E’ il 2006 quando decide di dar vita alla sua azienda agricola. Di quei mille ettari di terreno ne ha tenuti per sé trentacinque. “Cinquanta sono invece stati selezionati – spiega – e li abbiamo in conduzione. Sono seguiti dal nostro enologo Tonino Guzzo. Mentre su diciassette ettari sono in corso ricerche per ottenere dalle piante del posto un prodotto di alto livello”. Nero d’Avola-Syrah, Catarratto-Inzolia, Grillo e Nero d’Avola. Questi i quattro vini “frutto della tradizione e della sapienza del nostro enologo Guzzo”. Proprio il Grillo ’08 è stato scelto per la cena di gala del Columbus Day che si terrà il 24 ottobre. Una riconferma per la giovane azienda che anche sulla scelta dell’etichetta non si è lasciato sfuggire alcun particolare. Il rosso, il verde, il giallo ed il blu. Sono i quattro colori, quattro piccoli quadrati, che spiccano sulla bottiglia. “Nient’altro che i quattro colori della Sicilia”, commenta Giacomo D’Alessandro. Altra chicca? Un’etichetta nell’etichetta, per non dimenticare il buon vino gustato.
Sandra Pizzurro