Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 81 del 02/10/2008

L’ALLARME Agricoltura, tempi duri

01 Ottobre 2008
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    L'ALLARME

Uva a prezzi stracciati, grano in caduta libera, produzione di agrumi dimezzata, contributi grano81.jpgprevidenziali alle stelle e appesantimento burocratico. Sono questi alcuni dei problemi evidenziati dalla Cia

Agricoltura,
tempi duri

Tempi duri per gli agricoltori siciliani. Ad annunciare la crisi del comparto agricolo è la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che ha incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via in un tavolo tecnico per discutere gli interventi da attuare.

Uva a prezzi stracciati, grano in caduta libera, produzione di agrumi dimezzata per via delle gelate, contributi previdenziali alle stelle e appesantimento burocratico. Sono questi alcuni dei problemi presentati al numero uno dell’agricoltura siciliana. “La forte caduta del prezzo delle uve e del vino – ha detto Carmelo Gurrieri, presidente regionale della Cia – richiede conoscenza del fenomeno. Per questo chiediamo che venga insediato un tavolo di crisi per verificare quanta speculazione si annidi nel comparto”. “Inoltre – ha continuato Gurrieri – bisogna recuperare il fondo nazionale di 50 milioni di euro destinati ai viticoltori danneggiati nel 2007 dalla peronospora ed erogare immediatamente i sostegni economici”.
Anche il comparto del grano duro necessita di risposte immediate: la caduta del prezzo all’origine non giustifica più l’eliminazione temporanea dei dazi sull’importazione decisa dalla Ue l’anno scorso in concomitanza con il raddoppio del prezzo del grano su scala mondiale. La Cia quindi propone il ritorno ai regimi commerciali precedenti da associare all’introduzione di linee di credito per favorire lo stoccaggio dei prodotti agricoli a lunga conservazione.
Tra i comparti in sofferenza c’è anche l’agrumicoltura con un calo produttivo previsto di circa il 50 per cento. È il risultato dei danni provocati dalle gelate della scorsa primavera per le quali, sottolineano gli agricoltori “si attende ancora da parte del ministero il riconoscimento dello stato di calamità naturale”.
Sul fronte dei costi per le aziende la Cia lancia un allarme: a partire dal primo gennaio 2009 , le imprese agricole non godranno più delle riduzioni dei contributi previdenziali (-75% per le zone di montagna e -68% per le altre zone). Per il sistema agricolo siciliano si tratta di una batosta di centinaia di milioni di euro che non potrà non avere ripercussioni sulla competitività delle aziende agricole e sul livello occupazionale nel settore.
Sul fronte dei prezzi gli agricoltori chiedono la piena attuazione della legge 19 del 2005 che all’articolo 10 comma 1 septies, ha istituito l’obbligo dell’esposizione del doppio prezzo sui prodotti ortofrutticoli, quello all’origine pagato ai produttori e quello di vendita al dettaglio. Inoltre l’associazione degli agricoltori chiede interventi legislativi per una migliore organizzazione della filiera commerciale e distributiva.
Un quadro preoccupante caratterizzato dal vertiginoso aumento dei costi di produzione e della significativa riduzione dei prezzi all’origine.
Infine la criminalità nelle campagne e i controlli sulle derrate agricole di provenienza extraUe due temi che la Cia intende portare all’attenzione del presidente della Regione, Raffaele Lombardo.

C. Fr.