PERBACCO
Un andamento climatico anomalo, con piogge abbondanti e un'estate molto secca. Questi gli andamenti che hanno caratterizzato la maturazione e l'ultimo raccolto
La mia vendemmia
Le considerazioni, i periodi di vendemmia, sotto riportati si riferiscono esclusivamente ai vigneti di mia competenza e non sono estendibili ad altre aziende ricadenti nello stesse territorio.
L’andamento climatico nella Sicilia orientale per il 2007 è stato anomalo. Contraddistinto da piogge di media entità nel periodo autunno-invernale, che si sono protratte oltre il normale periodo stagionale. Infatti in giugno, fatto eccezionale per la Sicilia, si sono avute delle abbondanti piogge che hanno determinato una particolare virulenza della peronospora che in certi casi ha creato danni alla produzione molto significativi (dal 15 sino al 40% in meno rispetto alla vendemmia 2006). Il resto dell’estate è stato siccitoso, senza nessuna pioggia. Questo ha indotto la vite ad un anticipo della maturazione.
Nella mia zona di lavoro Lipari (isole Eolie) – Pachino, la vendemmia è stata anticipata a circa 15-20 giorni rispetto lo scorso anno. Ciò è stato causato dalla siccità che si è protratta sino a quasi tutto il mese di settembre. Relativamente alla qualità, dove l'attacco della peronospora è stato contenuto o nullo, si è avuta una produzione ottima-eccezionale, superiore al 2006 e al pari dell'annata 2001, da me considerata, per la Sicilia Orientale, la migliore degli ultimi sette anni.
Pachino e Monti Iblei. In questa parte della Sicilia sud-orientale l’andamento climatico siccitoso ha determinato un anticipo di maturazione di 15 giorni circa. Nel caso delle uve autoctone (Nero d’Avola e Frappato), si è avuta una riduzione della quantità di circa 20%, rispetto allo scorso anno. Il Carricante (Chiaramente Gulfi) è stato vendemmiato a fine agosto. Il Nero d’Avola e il Frappato, nei monti Iblei, tra il 15 e il 20 settembre.
I Nero d’Avola di Pachino sono stati vendemmiati tra fine agosto e il 14 di settembre. Nella zona Etnea, nel versante sud, est e nord, in tutto il periodo di vegetazione della vite, le piogge si sono protratte sino a giugno inoltrato. Poi una lunga siccità ha contraddistinto l’estate e quasi tutto il mese di settembre. La vite ha sofferto questa situazione ed ha accelerato repentinamente la maturazione (anche dovuto al terreno sabbioso vulcanico), che in un primo momento sembrava anticipata anche di 1 mese. Delle piogge ad intermittenza e un caldo estivo di fine settembre-inizi di ottobre, ha fatto sì che la pianta si riprendesse dal forte stress dovuto alla siccità, e portasse a termine la maturazione, anticipandola di 10-15 giorni. In quasi tutta la zona etnea si stima una riduzione del 15% della produzione rispetto allo scorso anno. La qualità dell’uva, per la concentrazione e l’equilibrio dei vari costituenti, si può considerare eccezionale.
La Minnella è stata vendemmiata, nei diversi vigneti, ai primi di settembre.
Lo Chardonnay è stato vendemmiato a fine agosto. Il Cabernet Sauvignon a metà settembre e con ottimo equilibrio zuccheri/acidi. La vendemmia del Nerello Cappuccio, Nerello Mascalese tra fine settembre e i primi di ottobre.
Il Carricante tra il 10 ed il 17 ottobre. Nel Monte Serra la vendemmia è stata effettuata nella seconda meta di settembre. Le uve di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio sono risultate eccellenti.
Salvo Foti