Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 29 del 04/10/2007

IL PRODOTTO/2 Pomodori “abbronzati”

03 Ottobre 2007
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    IL PRODOTTO/2

press_tour_2007_133.jpgUn ottimo compagno di insalate, buono anche da mangiare crudo. Ma c’è un’azienda di Ispica che l’Igp siciliano lo produce ancora essiccato

   Pomodori
“abbronzati”

Che fosse piccolo, rosso e molto dolce si sapeva bene del pomodoro di Pachino. Un ottimo compagno di insalate buono anche da mangiare crudo. Ma il pomorodo Igp siciliano in una versione essiccata lo ricordavamo soltanto nell’infanzia. Quando chi lo produceva aveva la cura di farlo “abbronzare” al sole caldo per pochi giorni stando attenti che niente potesse deturparlo.

Eppure, c’è un’azienda a Ispica, in provincia di Ragusa, che del pomodoro di Pachino essiccato ha fatto un prodotto acquistabile ancora oggi sul mercato. Giorgio Agosta dell’azienda Agriblea ogni giorno, insieme ai suoi collaboratori dispone i suoi pomodori al sole con la stessa meticolosità di un tempo. Un processo semplice, che dalla pulitura del prodotto passa direttamente al taglio e alla salagione per poi passare direttamente al sole. Vengono prodotte due varietà: il pomodorino e la “scaccia”, ovvero il pomodoro ovale lungo. Per entrambi valgono gli stessi requisiti: carnosità, elasticità, colore rosso bruno per la buccia e chiaro per la polpa.
“Il segreto di questo pomodoro è che pur essendo essiccato cosente di stirarne le estremità perché mantiene ancora una polpa morbida all’interno”, una nota di orgoglio nel sorriso di questo produttore, che rivela una piccola stranezza “Per proteggerlo dagli uccelli, ho istallato in tutta l’azienda degli altoparlanti da cui fuoriesce il verso dei corvi. Solo così riesco a preservare i miei pomodori”.
Sulla distribuzione di questo prodotto, un tasto dolente, avviene al 90 per cento all’estero e ben poco in Italia. Questo perché spiega Giorgio Agosta, vi sono molti surrogati del pomodoro di Pachino essiccato, che costano molto meno e che per ora detengono il mercato locale.
Gli abbinamenti? Giorgio Agosta in persona ci ha consigliato di abbinarli all’olio extravergine d’oliva dei monti Iblei che si produce nella zona, o farne un condimento per la pasta avendo come base aglio, olio e un po’ di peperoncino. Ma a dire la verità, questo prodotto è talmente dolce e saporito che resta ottimo anche da solo.

L.D.T.