L’AZIENDA
La famiglia Alessandro di Camporeale ha rispolverato un nome arabo e lo ha dato un vino. L’annata 2007 è tra le migliori
Nel regno dei Kaìd
Nell’827 gli arabi sbarcarono a Mazara del Vallo e iniziarono l’occupazione della Sicilia. Fondarono insediamenti, amministrati e governati dai Kaìd. La famiglia Alessandro di Camporeale ha rispolverato il nome del capo villaggio e ne ha fatto un vino: il Kaìd, Syrah in purezza dell’alto Belice, in provincia di Palermo.
Una parola araba non è certo il miglior augurio per un vino, ma può altresì rievocare le origini del territorio, in un’azienda che si presenta tanto innovativa nella vitivinicoltura quanto radicata nelle tradizioni.
Agli inizi del ‘900 Antonino Alessandro dette origine al centro agricolo, adesso condotto dai nipoti del fondatore: i fratelli Rosolino, Natale e Antonino.
I 35 ettari di vigneto si trovano in un territorio dal clima mite ma non arido, a 400 metri sul livello del mare, in terre argillose e calcaree, dove l’azienda ha impiantato varietà autoctone, Nero d’Avola e Catarratto, e internazionali: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Chardonnay, Merlot, Viogner, Sauvignon Blanc, Petit Verdot. E Syrah, la più siciliana tra le straniere, iniziata a coltivare nel 1989. Dai 10 ettari di terreno coperti dal vitigno nasce il Kaìd, giunto nel 2009 alla sua ottava annata. Dalle 14.000 bottiglie del 2000, se ne producono adesso 50.000, di cui un 60% è venduto all’estero, specialmente in Svizzera, mentre il 40% resta in Italia. Colore rubino, struttura importante e tannini equilibrati, il Kaìd sembra un vino del Sud della Francia, uno Chateauneuf du Pape in versione sicula, meno complesso ma molto intrigante. Vinoso, muscoloso, sorprendetemente grande bevibilità, grazie a tannini già un po’ levigati che col tempo diventeranno ancora più morbidi. L’annata ’07, secondo noi, è tra le migliori, comparabile solo al 2001 e al 2003, quest’ultima calda, come ricorda il wine maker di questa cantina Vincenzo Bambina, che però ci diede un Kaid molto molto buono. Il Kaid ’07 è potente, lungo, caldo come il Mediterraneo che lo esprime, come un abbraccio forte e affettuoso ma mai eccessivo. Da abbinare a portate sostanziose, come il “bruciuluni”, piatto di carne tipico camporealese suggerito dai produttori.
La vendemmia è rigorosamente manuale, nelle ore fresche d’inizio giornata, nella prima o seconda decade di settembre. Seguono 12 giorni di macerazione, fermentazione malolattica, 10 mesi di affinamento in barrique e botti di rovere e 6 mesi in bottiglia a 18°.
La famiglia Alessandro produce in tutto 150.000 bottiglie, frutto della passione delle persone che lavorano sulle terre. Un bianco, due rossi e un Kaìd “vendemmia tardiva”, moderatamente dolce, ottenuto con rese che non superano i 35 quintali per ettaro. “Siamo una realtà di nicchia – dice Antonino Alessandro – e crediamo che questa dimensione sia ideale per esprimere produzioni d’eccellenza”.
B.M.