IL PRODOTTO
Ecco il famoso dolce vicentino, frutto del lavoro di sette amici pasticceri. E attorno a questa delizia è anche nato un consorzio
La Gata ci cova
A Vicenza La Gata ci cova. Il riferimento è a una torta deliziosa frutto del lavoro di sette amici pasticceri e artigiani che si sono uniti in un consorzio. Ed è così nata l’associazione Artigiani della Provincia di Vicenza, per fondere le loro conoscenze e le loro ricette segrete, tramandate da generazione in generazione, per realizzare un dolce divertente che fosse reale espressione del territorio berico e dei suoi prodotti di eccellenza, genuini e semplici.
Non contiene alcun conservante, ma solo farina bianca e farina gialla di mais Marano, grappa vicentina per dare maggiore morbidezza, burro, latte e miele della provincia berica, più un pizzico di mandorle e cacao per rendere La Gata ancora più golosa. Il Consorzio si propone di coordinare l’attività delle imprese che vi aderiscono per migliorarne la capacità produttiva, l’innovazione, la creatività e l’efficienza e, nello stesso tempo, di tessere un dialogo con le associazioni di categoria, con gli enti preposti ai controlli e con tutti gli addetti al settore che intendono tutelare le produzioni tipiche e i prodotti di pasticceria in generale.
Ma perché proprio questo nome per identificare un dolce “a quattro zampe” zuccherate messe sopra? I vicentini sono da sempre identificati con l’appellativo magnagati, forse perché durante una pestilenza gli abitanti della città berica furono costretti a sfamarsi di gatti o perché un’invasione di topi li spinse a scatenare per le vie cittadine un esercito di felini. Comunque siano andati i fatti una cosa è certa: dimenticati i gatti, oggi i vicentini magna La Gata.
Rita Vecchio