GLI ASSAGGI DEL MESE
Dalla Sicilia alla Franciacorta passando per la Francia. Alcune etichette per godersi un grande bicchiere
Dieci vini
per emozionarsi
di Fabrizio Carrera
e Francesco Pensovecchio
Dieci vini che ci sono piaciuti. Dieci vini da consigliare per divertirsi e per divertire. Dal nord Italia alla Sicilia, ovviamente, con qualche puntata all’estero. Assaggi random per non farsi mancare nulla. Magari prezzi non sempre abbordabilissimi. Però soldi ben spesi.
Cominciamo dalle bollicine: quelle di Franciacorta di un’azienda storica come Monte Rossa, a Bornato. Ci è piaciuto il Brut Saten. Morbido e avvolgente con un perlage persistente. Già, Saten, ovvero un metodo registrato dall’efficiente Consorzio della Franciacorta che prevede solo l’utilizzo di uve bianche. Eleganza e piacevolezza di un Blanc de Blanc, che trascorre 24 mesi in bottiglia per affinarsi. Ottimo con i calamari fritti. In enoteca sui 20 euro.
Sempre bollicine, ma questa volta in Francia. Uno champagne, il blasonato Brut Carte Rouge di Fleury Pére e Fils, maison di Courteron. Costa sui 40 euro. Metodo biodinamico, questo champagne distribuito in Italia da Heres, ci ha colpito per la sua sobria ricchezza di sapore e profumi. Mai traboccante, sempre contenuta. Grande fascino. In tutte le occasioni che vi va di bere con classe. Pensando a Steiner e ai suoi seguaci, alla luna piena e all’ambiente.
Etna, Sicilia, un nome, I Vigneri, ovvero l’azienda dell’infaticabile Salvo Foti a Randazzo, nel Catanese, che ha radunato cervelli e braccia del territorio per fare grandi vini. Il Vinujancu è il bianco ottenuto da carricante, vitigno che più autoctono non si può. Abbiamo bevuto il 2007. Giallo dorato, profumi di fieno, di alta montagna. Costa 20 euro. In bocca è sapidissimo, minerale, lunghissimo. Peccato che trovarlo non è facile. Le bottiglie sono pochissime. Insomma l’Etna vista da un grande interprete. Con primi ricchi di condimento a base di pesce o anche con un semplice pollo ai ferri.
Pochi chilometri più a nord, ecco Palari, l’azienda di Salvatore Geraci a Santo Stefano Briga, frazione di Messina. Alta collina che guarda lo Stretto. Ci è piaciuto moltissimo il Faro Palari, millesimo ’07 da Nerello mascalese e Nerello Cappuccio. Terragno, complesso, fascinoso, a tratti impenetrabile. Lo immaginiamo molto longevo. Profumi di caffe tostato, persistente in bocca. Per noi una delle migliori annate. Sedicimila bottiglie, una costa sui 30 euro. Con un filetto in crosta.
Più a Sud ecco una nuova azienda ma già ricca di esperienza. Baglio del Cristo, a Campobello di Licata, nell’agrigentino, i fratelli Bonetta alla guida, un team tecnico affiatato e la superconsulenza di Riccardo Cotarella. Colline bianche che guardano il mare africano. Ottimo il Lusirà annata 2007, un modo divertente per richiamare in dialetto il Syrah. Terreni gessosi e calcarei su cui sono piantate le viti, 60 quintali per ettaro, pochissimo in una terra che sa essere più generosa. Ma questa volta è meglio di no. Per garantire qualità. Quindici mesi di barrique, 10 di bottiglia. Ha carattere, è mite ed esuberante a un tempo. Possente, scattante, lunghissimo. Frutti a bacca rossa e tannini morbidi. Nel bicchiere finisce presto. Costa sui 20 euro. Con agnello al forno.
In Piemonte il DOCG Barolo Brunate-Le Coste 1999 – Giuseppe Rinaldi è un blend di due grandissimi Cru di Barolo. Beppe Rinaldi, vignaiolo avveduto, pensatore, ribelle e convinto sostenitore del metodo “naturale” ha voluto in tal modo esaltare i due territori in un unico vino. L’unione smussa gli angoli ed esalta i lati positivi. Il più caldo Brunate è accelerato dalla pizzicante freschezza di Le Coste. Il 1999 è rosso rubino, quasi brillante, rivolto al granato. Naso subito in percussione. Le note varietali hanno fatto posto alle note – pulite e nettissime – di terra, sottobosco e balsamiche. Fanno capolino sentori agrumati, di liquirizia, anice e tabacco, fiori secchi. In bocca è energico, fresco, ruvido e vellutato al contempo. Interminabile persistenza. Un fuoriclasse. Un vino che non sarà mai pronto. Prezzo: 38,00 euro.
Nelle Marche da vigne vecchie circa 50 anni si produce un bianco da uve verdicchio, il DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi, Classico Riserva, Villa Bucci 2000, considerato pietra miliare della enologia italiana. Il colore è giallo paglierino brillante ed intenso con riflessi verdolini netti (il nome del vino, per la tradizione, ha origine nel colore delle uve). Il naso è immediatamente pungente ed elegante. Si avvertono note di nocciola, miele, spezie, pietra focaia. In bocca netto e tagliente, pieno, armonico nello sviluppo tattile. Lunga persistenza sapida. Un vino perfetto per il pesce ed i crostacei. Prezzo: 25,00 euro
In Francia Francois Barmès è tra i più forti riferimenti di agricoltura biodinamica. Del paesino di Wintzenheim (letteralmente ”paesino dei viticoltori”) abbiamo assaggiato un riesling del Cru “Hengst”, uno tra le particelle più famose, il Riesling Hengst de Wintzenheim 2004 – Barmès Buecher . La proverbiale opulenza di questi bianchi è tenuta a bada dalla acidità e, ma è una nostra idea, dalla coltivazione naturale che qui conferisce un’anima nervosa e ribelle. Il colore è giallo paglierino scarico, brillante. Al naso note citriche e di mandarino nascondono dei suggerimenti di frutta esotica appena acerba. In bocca la freschezza è avviluppata in un corpo pieno e compiuto, classico per i vini alsaziani. Terroir puro. Prezzo: 40,00 euro.
Ecco in assaggio un ottimo esempio di Chianti dal valido rapporto prezzo qualità, il DOCG Chianti Classico 2005 – Villa Cafaggio. Da uve sangiovese, il Chianti Classico Villa Cafaggio ha un colore rosso ciliegia vivo e intenso. Al naso presenta le caratteristiche note di frutta rossa, arricchite da note speziate e di terra nera. In bocca ha un sapore pieno, di buona concentrazione e dal piacevole retrogusto. Un vino di ottima beva e di immediata soddisfazione. Prezzo: 25,00 euro.
Infine un assaggio di un vino difficile, raro e prezioso, il DOC Trebbiano d’Abruzzo 2002 – Edoardo Valentini, inadatto ad un degustatore inesperto. Anche questo è una pietra miliare del vino italiano. Alla vista è paglierino vivace, non del tutto limpido. Al naso è pungente, selvaggio, ritroso. Si riconoscono nespola e fiori gialli, ma prevale nettamente la nota marina, di alghe e le note speziate. Un vino riconoscibile come pochi altri. In bocca è potente, sapido, caratteristico, le cui rotondità e armonie sono state valorizzate dall’affinamento in legno grande. Un grandissimo vino. Prezzo: 38,00 euro.