VIVERE DIVINO
Benedetto Renda, amministratore delegato di Pellegrino, dice la sua sul vino siciliano più famoso nel mondo: “Un prodotto svilito ma noi ci crediamo ancora”
“Il nostro Marsala contro la crisi”
Chi lo conosce bene si è subito accorto dei cambiamenti, a partire dalla rinuncia ai viaggi estremi ai quali ormai si era abituato. Per Benedetto Renda, però, il 14 marzo scorso è arrivato il momento di scegliere. E ha scelto la prestigiosa poltrona di amministratore delegato della Pellegrino, la cantina che da quasi 130 anni lega il proprio nome alla produzione del Marsala.
Cominciamo da una domanda semplice: come vanno le cose?
“Se guardiamo l’aspetto economico e commerciale va detto che quando c’è crisi c’è crisi per tutti. Noi abbiamo dei punti di forza che ci permettono di andare vanti con sicurezza. Punti di forza rappresentati dal Marsala e dai vini di Pantelleria”.
Qualche dato che rappresenta questa crisi?
“Il nostro fatturato, si aggirerà intorno ai diciannove milioni, contro i venti dello scorso anno. È la prima volta in dieci anni che registriamo un calo: del cinque per cento per il fatturato e un ribasso del sette per cento nella produzione di bottiglie, che ora è di 7.220.000 ‘pezzi’”.
Il peggio è passato?
“Il peggio lo stiamo attraversando. Noi abbiamo deciso di puntare sull’estero, crescendo in Paesi come il Giappone e la Polonia”.
Anche perché l’estero paga meglio.
“Vanno fatte delle distinzioni fra aree geografiche e mercati, fra l’horeca e la grande distribuzione. Non c’è un mercato omogeneo e dunque non si può generalizzare”.
Restiamo sulla strategia aziendale. Come nasce il legami con Hauner?
“La scelta nasce dalla volontà di completare la nostra gamma con la Malvasia delle Lipari. Per questo abbiamo proposto, ed è stata accetta, l’idea di distribuire i vini di un’azienda leader in quel tipo di produzione”.
Ci saranno altri accordi del genere o acquisizioni?
“Questo è un esperimento. Ci sono altri progetti ma lo scenario è in via di cambiamento”.
Una provocazione: ma i marsalesi conoscono e bevono il Marsala?
“Pochissimo. I moscati si vendono soprattutto da Roma in su. L’aver svilito il ‘prodoto-Marsala’ ha allontanato i consumatori locali. Noi continuiamo a crederci e la produzione di 1.814.000 bottiglie lo dimostra. Siamo dei testardi e stiamo avendo grandi soddisfazioni dal Rubino e dall’Oro”.
Dal 14 marzo qualcosa è cambiato nella sua vita.
“Ero nel consiglio d’amministrazione dal 1997, mi ero sempre occupato della parte finanziaria, come ex bancario e componente del cda del Credem. Adesso, certo, è cambiato molto. A partire dalla rinuncia ai viaggi estremi come quelli recenti in Oman o nel deserto Algerino”.
Marco Volpe