Una nuova stagione di cucina allo Stabilimento di Mondello, la borgata marinara palermitana. Il vecchio e storico Charleston torna a vivere e lo fa alla grande con un restyling a 360 gradi.
Un restyling non solo estetico ma ‘di sostanza’. Innanzitutto con il nome: ‘Alle Terrazze’. E poi con uno chef di vaglia, il termitano Natale Giunta. “E’ una bella sfida, – commenta – sia fisica che professionale”. E’ la Mondello Italo Belga ad inaugurare il nuovo ristorante che apre i battenti il 4 aprile. “Abbiamo rinnovato tutto, – dice Gianni Castellucci, patron dell’Italo Belga – è un locale giovane in mano ai giovani, a partire dallo chef le cui qualità ed esperienza sono note”.
Dal 1912, per novantanove anni, lo stabilimento dell’Italo Belga che sino a 15 mesi fa ospitò il Charleston, è stato un luogo icona. Lo status symbol di una classe sociale elevata. Con i suoi arredamenti liberty, la sua innovativa struttura in cemento armato, le sue ampie vetrate, le sue terrazze. Oggi il luogo è stato ulteriormente rivalutato ed inserito nella nuova epoca. Persino l’architetto Philip Stark, designer di fama internazionale che firma le nuove sedie del gran salone, ammaliato dalla bellezza dell’edificio ha espresso il desiderio di farsi ritrarre su una delle sue creazioni proprio all’interno del capolavoro Liberty.
La sala ricevimenti
Ottanta posti in veranda, ai quali se ne aggiungono centocinquanta nel periodo estivo, un salone superiore di trecento posti a platea e duecentocinquanta ai tavoli dedicato agli eventi, alle cerimonie. Due cucine, uno al piano terra ed una di supporto al piano superiore. “Nei mesi di luglio, agosto e settembre saremo aperti sempre, anche per le colazioni. – spiega Castellucci – Negli altri mesi rimarremo chiusi solo il lunedì”. Ed ai fornelli c’è lui, Natale Giunta, che assicura: “Prodotti tipici sì, ma preparati secondo abbinamenti che profumano di nuovo. Piatti che affondano nei sapori del Mediterraneo puntando all’innovazione ed alla semplicità nello stesso tempo”.
Lo chef Natale Giunta
Dalla sua cucina prenderanno così vita due menu degustazione completi, uno per i piatti a base di carne o pesce, uno di cucina vegetariana in cui non mancheranno pietanze per i celiaci. E i vini? “Ne abbiamo inserito quattrocento per adesso nella carta, vini che abbracciano tutta l’Italia. Ma ne incrementeremo il numero”, spiega Giunta. Ed alla domanda come ci si sente ad ereditare quella che ha rappresentato la location dei sogni per i palermitani e non solo, risponde? “E’ come avere una Ferrari, io sono il pilota e spero di saper guidare bene. Ma, come nella Formula 1, occorre un lavoro di squadra. Per questo mi sono circondato di cinque giovani chef”.
Sandra Pizzurro