IL PERSONAGGIO
Voi comprate il pesce o la carne, lui ve la arrostisce nel cuore di una Palermo folkloristica che per fortuna non scompare e non conosce crisi. Ecco la storia di Michele Cordaro, barbecue-man
“Arrusti e mancia”
di Aurora Pullara
Lo ha stampato sulla maglietta bianca con lettere cubitali rosse, è un imperativo a cui non si può disubbidire, ed è sufficiente avvicinarsi e l’odore ti rapisce, ma se hai dubbi “Arrusti e mancia” (arrostisci e mangia) e tutto sarà chiaro.
E’ Michele Cordaro, ribattezzato dai suoi fedelissimi clienti l’uomo-barbecue, che ogni giorno da 25 anni delizia con la sua maxi-griglia la carne e il pesce dei suoi innumerevoli fans.
In uno dei quartieri più folkloristici di Palermo, il Borgo Vecchio, a pochi passi dal Politeama, dove anche fino a tarda notte ci sono sempre le bancarelle sempre illuminate dove è possibile comprare dal pacco di pasta alla frutta, Michele, con il suo cappellino di lana, arrostisce la carne e il pesce che gli viene portato. Bistecche, calamari, salsiccia, pesce azzurro. E perché no, per i vegetariani, anche peperoni, zucchine o radicchio…E vario ben di Dio che magari avete acquistato dal pescivendolo pochi metri più in la. Così chi ha nostalgia delle scampagnate estive tra il verde con gli amici va da Michele e ogni voglia viene soddisfatta. Poi potete decidere di consumate tutto lì tra alcuni tavoli sistemati alla buona oppure portarvi il vostro pasto già cotto alla griglia a casa. Unico nel suo genere, insomma.
Dalle quattro del pomeriggio fino alle 21 ed oltre, ogni giorno festivi esclusi, griglia accesa al centro della piazza di Borgo Vecchio, il fumo bianco che avvolge la gente e le luci delle bancarelle e dei commercianti vicini che scintillano, e l’odore della carne o del pesce sulla brace.
“E’ il migliore di tutta Palermo” dicono i suoi clienti, che da ogni zona della città vengono portando il proprio sacchetto pieno di prelibatezze pronto a finire sulla griglia. C’è la coppia di anziani che abita poco distante che ha con sé un paio di cotolette : “Alla brace sono più saporite”, mentre una comitiva di ragazzi si ferma chiedendo di arrostire della salsiccia, non mancano neanche le specialità della tradizione palermitana, vassoi colmi di “stigghiole”, budella di capretto ripiene di aromi vari e cipolla, una ghiottoneria d’obbligo per i gourmet.
Ma se si è stanchi ci si può anche fermare a mangiare in piazza, tre tavolini e numerose sedie sono messe a disposizione da Michele per chi vuole cenare o fare uno spuntino notturno.
“E’ da oltre 25 anni che siamo qui – racconta Michele – e ogni giorno vengono centinaia di persone, l’importante è lavorare e soprattutto che ci facciano lavorare”, dice con una èunta di ironia pensando probabilmente a leggi e burocrazie varie che forse non gli consentirebbero di fare le grigliate en plein air. Poi chiediamo “Qual è il tuo segreto?”. Lui non ha dubbi “ Il salmoriglio, ovvero l’olio, il limone e il rosmarino con cui condisco ogni cosa che finisce sulla griglia”. Ma è importante anche il dosaggio del fuoco, l’uso della legna da ardere e tanti altri piccoli accorgimenti che fanno di quest’uomo-barbecue un singolare personaggio e una singolare trovata anche per una città abituata al cibo di strada come Palermo. E le tariffe sono modiche.
Però Michele ci stupisce ancora, infatti non solo carne sulla sua fumante griglia, ma anche pesce, seppie, polpi e gamberoni, sgombri e orate da mangiare con una spruzzata di limone e la cozzata che prepara lui. Una grande padellona, aglio e prezzemolo e tutto è pronto, ovviamente da accompagnare con un buon vino o una birra ghiacciata comprata dal vicino di “bottega”. E poi spaghetti e panini per chi ancora non è sazio fino “a tarda notte”, come racconta lui stesso.