L’ANALISI
Le vallate dove ha sede la maggior parte delle aziende vinicole hanno subito danni ingenti, soprattutto alle cantine e alle vasche d’acciaio. Si stima una perdita di 125 milioni di litri per un valore di 180 milioni di euro
Cile, il vino
e il terremoto
di Andrea Gabbrielli
Mentre si continuano a registrare scosse di assestamento anche violente, il vino cileno inizia a fare un primo bilancio dei danni che l’evento sismico, oltre alle centinaia di vittime, ha provocato. Particolarmente colpita quella parte del paese a sud della capitale Santiago, dove si estende buona parte della vitivinicoltura cilena.
Innanzitutto le regioni vinicole di Maule e Bio Bio, nelle quali le strade sono state fortemente danneggiate e gran parte dei ponti crollati. Le vallate vinicole di Casablanca, Maipo, Colchagua, San Antonio, Cachapoal, Curico e Rapel, dove hanno sede la maggior parte delle aziende vinicole hanno subìto danni anche ingenti oltre a perdite di vite umane.
La situazione risulta particolarmente complessa anche perché al momento del sisma (lo scorso 27 febbraio) la vendemmia delle uve bianche era già a buon punto mentre la raccolta delle rosse è iniziata questa settimana. I problemi più immediati da affrontare sono l’impraticabilità delle strade, la mancanza di energia elettrica e il danneggiamento di cantine e delle vasche d’acciaio sia per la fermentazione che per lo stoccaggio del vino.
Al momento attuale l’Asociación Vinos de Chile stima che le perdite di vino per effetto del collasso dei silos – molte aziende però sono assicurate – sia di 125 milioni di litri (il 12,5% della vendemmia 2009) con una perdita economica di 180 milioni di euro. Le maggiori perdite si sarebbero verificate nell’azienda Concha Y Toro, la più importante del paese. I grandi tank per la conservazione, infatti, sono piegati, ammaccati o lesionati in modo grave e quindi inservibili. José Miguel Sotomayor Oda, enologo e direttore commerciale di Viña Santa Cruz a Santa Cruz, in una mail ha fatto sapere che aziende come Viu Manent, Emiliana e Casa Silva, e molte piccole cantine di Colchagua, hanno perso tutto. Alejandra Inda dell’amministrazione della Ruta del Vino de Curico, in un messaggio ha informato che tutti gli edifici più antichi, i centri aziendali e le case padronali nei vigneti sono gravemente danneggiate. “E’ una perdita storica irreparabile”.
Lamenta danni anche Viña los Vascos, della Valle de Colchagua. Drammatica anche la situazione dei migliaia di lavoratori del settore che lamentano la scomparsa di molti colleghi e la perdita delle loro abitazioni. Rene Merino, dirigente di Wines of Chile, ha fatto notare che gran parte delle cantine avevano delle eccedenze e quindi in parte il danno sarà compensato. In questi giorni inoltre è iniziata la vendemmia nel nord del paese, molto lontano dall’epicentro del terremoto, dove il raccolto sarà regolare.