LA DEGUSTAZIONE
Ecco il nuovo progetto “Glicine Rosso”. La prima uscita conta una produzione di 200 mila bottiglie. In enoteca a 6 euro
Corvo
e il “vino sociale”
Esistono dei vini che non si esauriscono nel semplice gesto di essere bevuti. Parliamo di vini che hanno una funzione che potremmo definire sociale, anzi “socio-enologica”. Vini adatti al gusto di molti, soprattutto giovani, e capaci di accendere l’interesse sull’argomento vino con agilità e piacevolezza.
Nella maggior parte dei casi sono vini cosidetti giovani, beverini, fragranti, piacevoli, per nulla complessi e noiosi. Oggi si dice vini disimpegnati e “easy to drink”.
Il nuovo progetto della Corvo, la nota azienda siciliana con sede a Casteldaccia, a noi illustrato dall’enologo Giovanni Di Giovanna e da Ilia Asturi e Benedetta Poretti dell’ufficio pr & stampa, richiama proprio a questi concetti. Il progetto è ormai realtà e si chiama Glicine Rosso. Il Glicine – lo ricorderanno tutti – è un vino, quasi un marchio, sul mercato da ben 15 anni e diventato un sinonimo di bere bene, con gusto, senza dover preoccuparsi del prezzo. Il Glicine Rosso si inserisce su questa traccia, cercando in veste rossa lo stesso fascino del “fratello” nato prima.
Trattasi di un vino ottenuto da uve nero d’Avola e un minimo saldo di Frappato provenienti dalla Sicilia sud-orientale. Il grado alcolico è di appena 12%, un grado che ne consente un’ottima bevibilità, mentre organoletticamente punta a sensazioni morbide e lievi al tatto. Per ottenere ciò, la fermentazione ed il contatto con le bucce sono durati pochi giorni con il vantaggio di estrarre pochi tannini, attutire le sensazioni ruvide ed amare, ed esaltare quindi la parte aromatica. La prima uscita conta una produzione di 200 mila bottiglie al prezzo in enoteca di 6 euro circa. Si punta anche al formato della mezza bottiglia da 0,375 con quasi ventimila bottiglie.
Anteprima assaggio:
Il colore è rosso rubino, intenso, brillante e limpido. Al naso è ricco di profumi che ricordano le amarene, le rose ed i fragoloni maturi. In bocca risalta immediatamente l’estremo fascino tattile del primo sorso, sebbene dimostri un carattere vivace, equilibrato, di buona persistenza, con un ritorno immediato delle note fruttate per via retronasale. Il richiamo al secondo sorso è immediato. Lo abbiamo provato abbinandolo a dei Nighiri con gambero speziato, con tataki di manzo a grani, dei California Roll al sesamo nero rivoltato, dei trancetti di pizza ai capperi, con brie e speck, del couscous alla trapanese con tonno in shock di fiamma e ristretto di scorfano. Piatti realizzati dallo chef Peppe Giuffrè al ristorante della Rinascente di Palermo.
Francesco Pensovecchio
Le foto sono di Igor Petyx
Benedetta Poretti
Giovanni Di Giovanna
Ilia Asturi
Peppe Giuffrè