L’ANALISI
I dati dell’Osservatorio regionale presieduto da Sebastiano Torcivia: un milione e 400 mila bottiglie in meno soprattutto per colpa della peronospora e della contrazione di grandi aziende
Vino siciliano,
crolla il fatturato
Meno bottiglie prodotte e fatturato in netto calo. Il vino siciliano finisce ai raggi X ed emerge un quadro negativo. L’Osservatorio, presieduto da Sebastiano Torcivia, ordinario di Economia aziendale all’università di Palermo, ha censito 565 aziende e monitorato la quantità di vino siciliano confezionato dalle aziende siciliane e dalle non regionali che identificano con certezza la provenienza siciliana del vino imbottigliato e ha confrontato i risultati raggiunti dal settore con quelli del 2006.
Il risultato parla di un milione e 400 mila bottiglie in meno e un fatturato complessivo del settore che cala di 38 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Colpa della peronospora, ma non solo. Anche la scomparsa di due grandi aziende e il ridimensionamento dell’imbottigliamento di altre due avrebbero contribuito a produrre i dati.
Viene fuori che il numero di bottiglie delle aziende regionali è di 160.440.187, a fronte dei 166.666.523 del 2006; se si aggiungono le 441.428 bottiglie di vino spumante e le 20.553.328 della produzione delle aziende non regionali si arriva a 181.464.943 pezzi, mentre nel 2006 erano stati 182.809.908. E sono le 28 aziende più grandi ad assorbire il 69,1% della produzione con 110.975.116 pezzi, nove milioni in meno rispetto all’anno precedente. Anche il fatturato complessivo del settore (aziende di ogni dimensione, distillerie, cooperative non imbottigliatrici) cala, passando da 730 milioni del 2006 a 692.031.548 euro del 2007.
Un risultato negativo, che non risente ancora della crisi economica mondiale subentrata nel 2008, ma che è causato principalmente dai danni della peronospora e dalla contrazione delle aziende grandi, che imbottigliano più di un milione di pezzi all’anno. “Sono queste aziende che perdono circa 11 milioni di fatturato per motivi vari – spiega Torcivia -. La causa principale è la mancanza di notizie della Bucca, che produceva un milione e 200 mila pezzi, e della Gattopardo della Venaria, azienda da due milioni di bottiglie. A questo si aggiunge il fatto che fino al 2006 la Fazio Wines aveva un contratto con la ditta veronese Pasqua per un milione di bottiglie, mentre adesso l’azienda veneta si imbottiglia da sé, e che la Hopps aveva chiuso un contratto con gli Stati Uniti, ma non più decollato. Malgrado questo, però, le grandi aziende perdono solo 600 mila euro di fatturato, lo 0,24% su 286 milioni. Un dato che indica una sostanziale tenuta”. In calo anche il fatturato export della aziende grandi, pari a 96.241.231 euro, contro i 100.484.556 del 2006. Tuttavia il fatturato export complessivo raggiunge i 108 milioni, un livello del 50 per cento superiore al dato indicato dall’Istat.
C. d. G.