Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 103 del 05/03/2009

LA CURIOSITÀ L’export delle api

05 Marzo 2009
ape ape

LA CURIOSITÀ

L’azienda Amodeo, della provincia di Palermo, ha ricevuto una maxi richiesta: porterà in Germania mille pacchi di insetti

L’export delle api

Le api continuano a morire e quello legato agli alveari sembra essere un business sempre meno conveniente. Ma c’è chi ha trasformato questa minaccia in opportunità. Si tratta di Carlo Amodeo, un imprenditore che da trent’anni lavora nel settore apistico, occupandosi della moltiplicazione delle api che poi rivende in tutta Italia, rifornendo così gli imprenditori che oggi vedono le loro famiglie di api ridursi ogni giorno di più.

Ad Amodeo è ora arrivata una grande richiesta di api dalla Germania, circa mille pacchi di insetti. L’opportunità è legata alla moria di api anche nei Paesi fornitori come l’Australia a causa di un coleottero, l’Actinia tumida: per questo motivo infatti i Paesi europei ne hanno bloccato le importazioni ed ora sono alla ricerca di nuovi venditori.
L’azienda Amodeo si trova alle falde di Monte San Calogero, nel territorio di Termini Imerese, in provincia di Palermo, ed è frutto della passione del suo fondatore per le api e il miele. «Ho iniziato con due alveari – ricorda l’imprenditore, che è uno dei 25 selezionatori d’ape in tutta Italia, – e oggi ne allevo oltre 1.500». Un trend che ha risentito marginalmente della moria perché, precisa Amodeo, le sue non sono le comuni Apis mellifera ligustica ma le più tipiche Apis mellifera sicula, una particolare sottospecie più rustica e resistente. La particolarità di queste api ha attirato anche SlowFood e il Cra di Bologna. Il primo le ha rese presidio e, secondo i dati diffusi dalla fondazione Slowfood per la biodiversità, i suoi numeri sono destinati a raddoppiare. Il Cra, invece, la sta studiando per salvaguardarne il patrimonio genetico e ripopolare la Sicilia, sfruttando anche l’attività di selezione che proprio Carlo Amodeo ha condotto isolando le api sicule nell’arcipelago delle Eolie per “costringerle” ad accoppiarsi tra loro.
«Presto avvieremo inoltre un confronto con l’Apis mellifera ligustica – spiega Marco Lodesani, ricercatore dell’unità di ricerca che si occupa di apicoltura all’interno del Cra – per valutare il comportamento e le caratteristiche delle due sottospecie nello stesso territorio, con lo stesso clima e con le stesse risorse alimentari».
Carlo Amodeo è attualmente l’unico allevatore di Ape nera sicula in tutta Italia ed ha già avuto una richiesta dalla Germania di oltre mille pacchi d’ape, per un valore di 60 euro ciascuno escluso il trasporto. Ogni pacco d’ape contiene circa un chilo e mezzo di api, pari a 15.000 insetti più la regina. «Si tratta di un nuovo sistema di commercio che agevola moltissimo noi produttori – spiega Amodeo – molto più comodo rispetto al sistema tradizionale che viene adottato per la vendita in ambito nazionale tramite cassettini da 5 telaini contenenti circa 25 mila api con la regina, molto più ingombranti e complicati da preparare». Col nuovo sistema si può inoltre incrementare di molto la commercializzazione: solo l’azienda Amodeo è in grado di fornire oggi fino a ottomila pacchi d’ape.
 

Annalisa Ricciardi