VISTI DAGLI ALTRI
Andrea Gabbrielli, un giornalista esperto di enogastronomia, romano, dice la sua sul vino dell’Isola. Una realtà che “continua ad offrire spunti su cui ragionare e sempre nuove realtà da scoprire”
“Una Sicilia
sempre nuova”
di Andrea Gabbrielli
La Sicilia continua ad essere vissuta come una novità tanto dagli appassionati quanto dagli addetti ai lavori, crea molta curiosità e attira altrettanta attenzione.
Nell’ultima edizione di Sicilia en primeur questa è una realtà che è stata rappresentata molto bene. Eppure, ci sarebbe da dire, è un fenomeno che dura ormai da molto tempo ma sinora non ha creato assuefazione. In questo modo di vivere la Sicilia però non c’è nulla di strano. Infatti la regione dal punto di vista enologico è un pianeta ancora da esplorare e in definitiva la percentuale di vino siciliano qualificato cioè imbottigliato che va all’estero, supera di poco i 400 mila ettolitri. Insomma pur essendo notevolmente aumentato il numero di paesi dove viene esportato c’è una gran bella fetta di mondo che non lo conosce affatto o lo conosce molto poco. E sarà proprio all’estero che si giocherà la partita del vino siciliano di domani anche perché, checché ne dica qualche noto sociologo, il mercato italiano a causa della progressiva riduzione dei consumi pro-capite è destinato a diventare sempre più asfittico. Bene dunque se i colleghi stranieri scoprono la viticoltura etnea con il carricante e il nerello mascalese dopo anni in cui si è parlato solo di nero d’Avola. Vuol dire che la Sicilia continua ad offrire spunti su cui ragionare e sempre nuove realtà da scoprire.