LA RICERCA
Undici dei cloni individuati e studiati sono già pronti per l’omologazione nel Registro nazionale. I risultati del progetto saranno presentati in dettaglio venerdì 4 aprile al Vinitaly
Vitigni autoctoni
siciliani sotto la lente
Oltre venti vini sperimentali ottenuti in purezza da diversi cloni di vitigni autoctoni dell’Isola.
Sono stati questi i protagonisti di una degustazione guidata organizzata dal Vivaio Federico Paulsen dell’assessorato all’agricoltura della Regione siciliana nei giorni scorsi. «Uve di Inzolia, Grillo, Grecanico, Catarratto e Catarratto lucido, ma anche dei rossi Nocera e Nero d’Avola sono state vinificate utilizzando le stesse tecniche e gli stessi lieviti, dando risultati diversi», ha spiegato Donato Lanati, alla guida del centro piemontese Enosis che ha condotto le sperimentazioni assieme al vivaio. «Le differenze riscontrate», ha precisato Vincenzo Pernice, dirigente del Vivaio, «dipendono dunque dalle caratteristiche genetiche di ciascun vitigno e di ciascun clone in studio». Intanto undici dei cloni individuati e studiati sono già pronti per l’omologazione nel Registro Nazionale. I risultati del progetto saranno presentati in dettaglio venerdì 4 aprile al Vinitaly di Verona.
Annalisa Ricciardi