L’INTERVISTA
Andrea Riela, presidente dell’Istituto zooprofilattico della Sicilia: “Garantiamo l’alta qualità attraverso i nostri laboratori. Ora le nostre competenze si estendono anche alla frutta e alla verdura importate”
“Così proteggiamo
i cibi”
La salvaguardia della salute degli animali, la salubrità degli alimenti e adesso anche il controllo dei vegetali. L’Istituto zooprofilattico della Sicilia si muove a tutto campo dopo aver “sconfinato” anche nel controllo di qualità, diventando ente certificatore di due formaggi Dop come la Vastedda del Belìce e il Piacentino.
“L’essere diventato ente certificatore – spiega Andrea Riela, direttore generale dell’Izs – non fa parte dei nostri compiti istituzionale, ciononostante ci piaceva il fatto di entrare a far parte della filiera dell’alta qualità e così è nata anche quest’avventura”.
I numeri dell’Istituto zooprofilattico della Sicilia parlano di una struttura che ha a propria disposizione una sessantina di laboratori, facenti capo a quattordici aree e all’interno dei quali sono impegnati un totale di 349 impiegati, e poi ci sono le quattro sedi periferiche (Catania, Ragusa, Caltanissetta e Barcellona Pozzo di Gotto) e i due sportelli di Trapani e San Giovanni Gemini.
I controlli avvengono innanzitutto sui cibi.
“Garantiamo l’alta qualità attraverso i nostri laboratori accreditati. Effettuiamo controlli sulla salubrità degli alimenti dal punto di vista microbiologico, clinico, sierologico, parassitologico”.
Occhi aperti soprattutto sulla carne. O no?
“La carne macellata arriva nei nostri laboratori attraverso i medici veterinari delle Aziende sanitarie locali. In linea di massima, non abbiamo riscontrato grossi problemi. Ci sono stati casi sporadici di salmonellosi, pesticidi, o è stata riscontrata una presenza di conservanti superiore a quella permessa dalla normativa”.
I controlli si estendono anche ad altro.
“Sì, al latte e alle uova. Ma un decreto del ministero della Salute da cui noi dipendiamo estende le nostre competenze anche ai vegetali che provengono dalle importazioni”.
Da quando questo nuovo compito?
“Già in alcuni casi già facevano dei controlli sui vegetali, adesso aspettiamo che da Roma arrivino i canoni cui dobbiamo attenerci”.
Insomma il cibo è sicuro? Lei mangia tranquillo?
“Tranquillissimo, d’altra parte se sono arrivato alla mia età…”.
Come vede l’Istituto nel futuro?
“Basta guardarsi intorno: entro l’anno sorgeranno nuovi laboratori. Oltre al fatto che è stato allargata la pianta organica”.
Se si parla di futuro non può mancare un riferimento agli Ogm.
“Su questo argomento ho una mia idea che è assolutamente personale: sono d’accordo con la necessità di preservare alcuni prodotti di nicchia ma dire che gli Ogm sono il male assoluto della nostra produzione è un errore. Rispetto tutte le posizioni ma non possiamo chiudere gli occhi davanti a certi progressi”.
M. V.