Quel Pinot nero ’93 ancora buonissimo
Qualche anno fa l’Istituto regionale della Vite e del vino tirò fuori alcune bottiglie di Pinot Nero, annata ’93. Frutto di una sperimentazione effettuata sui vigneti di Rocco Siciliano, produttore di Castiglione di Sicilia, medico ad Acireale e produttore per hobby. Un vino buonissimo che fece parlare di sè per parecchio tempo. Giacomo Tachis, principe degli enologi italiani e in quel periodo consulente dell’Istituto della vite del vino ne fece assaggiare una bottiglia a un suo amico. Il quale senza esitare esclamò: é un grande Borgogna. Macché, era un Pinot Nero dell’Etna. Lo abbiamo ribevuto quel vino a 15 anni di distanza. Lo abbiamo riaperto davanti a un paio di intenditori. Ormai l’Istituto regionale della Vite e del vino ne ha pochissime bottiglie. Eravamo curiosi di vedere se intanto aveva resistito al tempo. Lo abbiamo versato nel bicchiere, il rosso granato ha evidenti riflessi aranciati. Nei profumi risultava un po’ chiuso con profumi di more ma è in bocca che ha dispiegato la sua grande eleganza. Quindici anni come niente. In bocca armonico e soprattutto da un gusto lunghissimo. Un capolavoro. Merito di questo vigneto gestito dal 1981 da Siciliano, nelle campagne di Castiglione, oggi produttore di poche bottiglie.
F. C.