Agueci: “Un terroir unico
nel suo genere”
“È un lavoro che viene da lontano. Cominciato da lontano e che ha una pietra miliare nelle sperimentazioni portate avanti da Giacomo Tachis proprio per conto dell’Istituto”. Così Leonardo Agueci, presidente dell’Istituto regionale della Vite e del Vino ricorda i primi passi mossi dall’enologia moderna sull’Etna. Tachis è sempre stato convinto che sulle pendici dell’Etna si possa raggiungere e superare l’eccellenza della Borgogna: “Anche un filo d’erba – ha detto una volta – ha qui note aromatiche”. Sperimentazioni su sperimentazioni, con ottimi ottenuti soprattutto nella zona di Castiglione.
“Abbiamo verificato – continua Agueci – la qualità dei vini prodotti con uve provenienti venivano i vini su terreni vulcanici e ad una certa altitudine. Queste particolarità pedoclimatiche che riscontriamo sul vulcano per la Sicilia rappresentano una frontiera importantissima”. Una importanza e una peculiarità che ancor di più avvalora un concetto caro al presidente dell’Irvv: la visione della Sicilia come continente del vino: “I prodotti di quelle zone – dice – sono di grande complessità e posseggono anche profumi e aromi secondari unici”. Ma la presenza di tante cantine è solo una questione di moda? “Non parlerei di moda, il fatto è che come terroir l’Etna non è paragonabile a nessuna altra regione, da qui il suo successo”.
M.V.