IL CONCORSO
Brilla la Sicilia alla manifestazione internazionale dedicata ai prodotti enologici di Montagna: conquistate 14 medaglie, seconda solo alla Valle d’Aosta
A vini estremi,
estremi premi
Ricco medagliere per il vino siciliano estremo. Il riconoscimento arriva dal 18° Concorso Internazionale dei Vini di Montagna. La competizione enologica mondiale organizzata dal Cervim (Centro di Ricerche, Studi, e Valorizzazione per la Viticoltura di Montana) e patrocinata dall’Oiv (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin). Ancora non sono stati resi ufficiali i nomi dei vincitori ma questi i primi risultati.
Su 476 vini in concorso la Sicilia avrebbe portato a casa 14 medaglie, 3 d’oro e11 d’argento. La seconda regione più premiata dopo la Valle d’Aosta. Un risultato importante che ha visto l’Isola competere con paesi che vantano una tradizione in viticoltura estrema importante come la Germania che ha fatto da padrona al concorso con 95 vini. Come sempre al centro della competizione è stato il concetto di un territorio caratterizzato da difficoltà strutturali più o meno marcate, che fa l’unicità di questi vini e la caparbietà dei produttori. Si tratta di territori estremi, regioni montane, declivi in forte pendenza o terrazzata, piccole isole. Quest’anno poi grandi novità per quanto riguarda il sistema di valutazione. “Abbiamo adottato questo nuovo metro di giudizio per equipararci agli altri concorsi internazionali – spiega Francois Stevenin, presidente del Cervim -. Intanto abbiamo informatizzato il sistema, evitando la compilazione manuale del sistema con conseguente perdita di tempo. Mentre il sistema di assegnazione di medaglie Il nuovo sistema prevede l’assegnazione della Gran medaglia d’oro a vini che ottengono nelle degustazioni un punteggio superiore a 94 punti, tra gli 89 e i 94 medaglia d’oro e nel limite del 30% tra gli 84 e gli 89 viene assegnata la medaglia di argento”. Scompare la grande menzione quindi tra i premi. In tutto 30 i degustatori tra enologi, esperti degustatori, giornalisti della stampa di settore, che per tre giornate hanno fatto da giuria. Sul banco di prova quasi tutte piccolissime produzioni e come sottolinea Stevenin: “Il concorso ha dato risultati di prestigio che sottolineano la sua peculiarità . Risultato che premia i grossi sforzi fatti dai produttori negli ultimi anni, che con tenacia e dedizione sanno dar corpo e vigore ad un settore importante per l’identità culturale e per l’economia dei territori di appartenenza”.
Manuela Laiacona