IL PERSONAGGIO
Piera Alberta nuovo marketing manager per i tre brand Corvo, Florio e Duca di Salaparuta. “Una bella sfida su uno dei set enologici più rappresentativi d’Italia”
La donna del Duca
Un nuovo stratega per i marchi storici della Sicilia del vino. Piera Alberta, marketing manager di Castello Banfi ha lasciato la Toscana e ha preso posto nella cabina di regia di Duca di Salaparuta per seguire i tre brand della maison, Corvo, Florio e Duca di Salaparuta. La nuova avventura su uno dei set enologici più rappresentativi d’Italia la vede impegnata da appena pochi giorni.
“Sto lavorando intensamente per conoscere la realtà e le persone che lavoreranno con me in futuro, sono in una fase di immersione in un mondo che per me è nuovo – dichiara la manager -. Una bella sfida per chi lavora nel marketing, da un lato per il fascino di lavorare con marchi storici, mi sono sentita onorata e stimolata, dall’altro perché ho sentito forte la volontà di una famiglia che continua a credere e a investire in questi marchi che hanno fatto il mondo del vino italiano”. Dalla terra simbolo del made in Italy in bottiglia, quale è Montalcino, ad una realtà trovata altrettanto forte dal punto di vista qualitativo e di immagine, per Alberta prosegue un percorso sul filo dell’eccellenza. “La Sicilia che ho visto dalla Toscana è una Sicilia vitale che ha dimostrato di riuscire in pochissimi anni a cavalcare un momento del vino particolare e di diventare punto di riferimento al livello mondiale grazie al contributo di case storiche che di realtà nuove. E dal punto di vista del marketing è molto interessante, ammiro molto quello che le aziende siciliane sono riuscite a fare in questi anni”. Sul programma di promozione che intende seguire la manager ha già delineato le rotte. “Per il futuro le sfide che ci aspettano sono impegnative. Lavorare sulla qualità dei vini sarà fondamentale, ci proporremo con attività commerciali di marketing diverse e mirate. Investiremo moltissimo sulla hospitality. La qualità dei vini rimane un must della nostra proposta, come del resto quella della regione”. E come modello di riferimento si guarda al sistema vino che caratterizza la Toscana. “La toscana è un buon esempio. Anche qui puntiamo sul creare un sistema che ha a che fare con uno stile di vita. Se pensiamo alla competizione internazionale i punti di forza stanno oltre il bicchiere del vino. Noi italiani e la Sicilia possiamo proporre un’esperienza che altri paesi del resto del mondo non possono offrire”. Due le strade che la manager vorrà seguire, una doppia partita da giocare sul concetto di territorio siciliano e di italianità. “Su alcune linee, soprattutto quelle delle tenute, spingeremo il concetto di territorialità e di vigneto. Diversa la politica che seguiremo per il marchio Corvo. Non solo sicilianità, la comunicazione verterà su qualcosa di più ampio dato che rappresenta l’Italia nel mondo. La proposta vincente per noi è quella che riesce ad esaltare la territorialità più definita, il territorio più specifico, insieme al sistema più ampio. Quella che concilia le due strade”.
Manuela Laiacona