IL DIBATTITO
Raccolte le ventimila firme necessarie per il riconoscimento della denominazione unica. Se non ci saranno proroghe ora la parola passerà a Roma
Doc Sicilia,
traguardo raggiunto
Il traguardo è stato raggiunto. La quota dei ventimila ettari necessari a dare il via all’iter per il riconoscimento della Doc Sicilia è stata superata. Il limite rappresenta il 35 per cento della superficie regionale iscritta ad Igt Sicilia, questo vuol dire che a questo punto si procederà con la presentazione del disciplinare della denominazione unica senza alcuna limitazione riguardante la zona di imbottigliamento.
In realtà la possibilità che si raccolgano le firme dei produttori viticoli che rappresentino il 66 per cento (circa 45 mila ettari) della attuale superficie Igt, non è del tutto esclusa, anche se ormai i giorni a disposizione sono davvero pochi. A meno di una proroga chiesta e attesa dall’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino, infatti, il termine ultimo per la presentazione dell’intera documentazione scade il 31 luglio. Se dovesse essere raggiunto questo ulteriore obiettivo verrebbe inserita nel disciplinare, all’articolo 5, la limitazione dell’imbottigliamento in zona di produzione (cioè il territorio regionale) con le dovute deroghe quinquennali secondo le previsioni della legge nazionale.
Il prossimo passo è quello di inviare tutto l’incartamento, non le firme che resteranno agli atti negli uffici siciliani, al comitato interministeriale nato a Roma per analizzare questo tipo di proposte. Lo stesso comitato dove, lo scorso marzo, fu inviata una prima bozza del disciplinare.
All’analisi del voto sembra che un grosso contributo sia arrivato dalle cantine sociali. D’altra parte già nei giorni scorsi, da un sondaggio, era venuto fuori che la cantina Colomba Bianca di Mazara del Vallo (Trapani), che mette assieme circa 2000 soci per un totale di oltre 7.000 ettari, aveva raccolto le firme relative a circa 2000 ettari. E che buoni risultati erano stati raggiunti anche dalla Corbera di Sambuca (Agrigento) e dalla Settesoli di Menfi (Agrigento) che nei giorni scorsi aveva già raggiunto l’80 per cento della superficie, pari a 4000 ettari sui 5000 totali iscritti a Igt.
Marco Volpe