IL BILANCIO
A Bordeaux visitatori in calo rispetto a due anni fa. Il presidente della fiera: ma i produttori stanno recuperando la fiducia. L’analisi di Diego Cusumano: per la Sicilia occasione propizia
Vinexpo, la crisi
lascia il segno
I numeri del salone di Bordeaux, che ha chiuso i battenti lo scorso 25 giugno, dicono però che l’affluenza ha subito un calo rispetto all’edizione precedente: circa 47 mila contro gli oltre 50 mila di due anni fa. Meglio di niente, ma i segnali del momento difficile sono chiari. E lo ha confermato soprattutto la presenza meno massiccia degli americani. Secondo i dati forniti dagli organizzatori, si stima che circa 47 mila persone, di 135 Paesi diversi, hanno partecipato alla fiera, mentre oltre 10 mila di questi hanno preso parte a degustazioni e seminari. Oltre il 35 per cento dei visitatori, inoltre, non era francese. Un calo, dunque, rispetto al 2007 che, secondo gli organizzatori, è giustificato dalla crisi e dalla diminuzione dei rappresentanti del settore ristorante e alberghi. Xavier de Eizaguirre, presidente di Vinexpo, è comunque soddisfatto e ritiene che a Bordeaux si sono visti i primi segnali di ripresa: “Non c’è bisogno di essere più abbattuti, è tornata la fiducia, i consumatori sono favorevoli agli acquisti e il morale dei compratori e produttori di vino è alto. Possiamo essere soddisfatti, poiché la quindicesima edizione di Vinexpo ha attirato visitatori di qualità che ora sono molto attivi sul mercato, dopo diversi mesi di perplessità in campo internazionale”. Se la presenza degli americani è diminuita, non può dirsi lo stesso dei cinesi, che hanno riempito la fiera nei cinque giorni. In aumento anche i brasiliani, i nordeuropei e i giapponesi col loro sakè. E l’Italia? Secondo la stampa francese il Belpaese ha sbancato Vinexpo guidata dall’Ice o raccolta sotto le insegne di Enoteca Italiana. Per non parlare della sinergia tra Buonitalia (la società per la promozione e valorizzazione dell’agroalimentare italiano controllata dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali) e l’Istituto nazionale per il Commercio Estero, che è stata considerata dai visitatori internazionali del Salone di Bordeaux un grande successo. Nel corso dei cinque giorni di Vinexpo, nel ristorante coordinato da Buonitalia sono stati serviti oltre 1.000 pasti accompagnati da vini di qualità, messi a disposizione dai produttori che hanno aderito al progetto. “Buonitalia propone sempre un approccio sinergico tra cibo e vino: entrambi indubbia espressione della nostra cultura e dei nostri diversi territori e, come tali, completamento uno dell’altro”, ha detto il presidente di Buonitalia Spa, Walter Brunello. La Sicilia al Vinexpo ha costituito un mondo a parte, in un’area distinta dal resto delle aziende italiane. Le sedici cantine presenti hanno accolto i visitatori nei loro stand attorno a quello dell’Istituto della vite e del vino. Un’occasione propizia per Diego Cusumano dell’azienda di Partinico: “Per noi il Vinexpo è stata un’ottima esperienza. Abbiamo rispettato tutti gli appuntamenti che avevamo preso, abbiamo incontrato i distributori di Paesi che di solito non visitiamo come Taiwan, Cambogia, Israele, ma che a Bordeaux sono presenti. La Sicilia deve approfittare di vetrine come questa proprio per conoscere gli importatori di Paesi più piccoli ma che hanno una grande importanza per noi. Il calo dei visitatori? Normale in un momento di crisi”.
Gaetano Luca La Mantia