IL PRODOTTO
A rischio la varietà coltivata a Trabia in provincia di Palermo. L’espansione edilizia e il clima caldo-umido ha lentamente ridotto la coltivazione. L’esperto: “Quest’anno perdite del 50%”
Il Nespolo
da salvare
E’ a rischio il nespolo del Giappone, questo il suo nome originario dall’area in cui si è diffuso inizialmente, in Italia presente soprattutto a Trabia, in provincia di Palermo. Negli ultimi anni qui, si è assistito a una lenta e costante riduzione della coltivazione. Nelle annate caratterizzate da un buon andamento climatico, la produzione complessiva si aggira intorno ai 40.000 quintali.
L’ubicazione delle piante, presenti soprattutto lungo la costa, è minacciata dalla continua espansione edilizia. La produzione è inoltre molto condizionata dall’andamento climatico, in particolare dal vento di scirocco che spira nel periodo di maturazione del frutto e all’azione congiunta insolazione – umidità che danneggia il prodotto. Il clima prevalentemente caldo – umido di quest’anno – dichiara l’agronomo Gino Capodici, – ha causato una perdita del prodotto pari al 30%-50%. Le piante infatti, sono state facilmente attaccate dalla “ticchiolatura”, un fungo volgarmente detto fumo che colpisce rami, foglie e frutti, per cui il prodotto risulta non commerciabile. Questo ha determinato un lieve aumento del prezzo che è variato da 0,70 a 1,20 euro al chilogrammo.
Inoltre, la concorrenza della nespola spagnola che oggi ha conquistato i mercati del Continente (Milano, Bologna, Torino, Napoli, Bari) dove prima la “nespola di Trabia” era sempre ben quotata per la esclusività e per la qualità del prodotto, ha determinato un ridimensionamento del prezzo rispetto al passato e il dirottamento della produzione verso i mercati dell’isola, in particolare Catania, Palermo e Messina. Nell’ambito del progetto dell’assessorato regionale Risorse agricole e alimentari e dell’Università di Scienze agrarie di Palermo, “Risorse genetiche vegetali Sicilia” il nespolo del Giappone è stato inserito tra le specie a rischio e quindi da salvaguardare. L’individuazione e la catalogazione delle varietà esistente è stata curata dalla SOPAT 57 di Caccamo. Attraverso la creazione di campi per la conservazione del germoplasma viene garantita la preservazione della specie.
Aurora Rainieri