“Ma l’ambito aziendale non è un dogma”
“Sappiamo che con l’ambito aziendale per molti produttori si ridurrebbe notevolmente la possibilità di poter rientrare nella denominazione, stiamo vagliando tutte le possibilità affinché si possa raggiungere presto a un accordo tra le parti. È necessario però trovare alleanze tra i membri del comitato”. Lo dice Maurizio Lunetta, vicepresidente di Cia Sicilia che sta seguendo da vicino l’iter della Doc Sicilia anche perché componente del “Parlamentino del vino”, uno dei partecipanti alla riunione di lunedì in cui si è parlato del nodo ambito aziendale.
Cosa accadrà adesso?
“La Doc Sicilia è voluta da tutti, ma nei termini attuali mortifica troppo alcune realtà, come quella delle cooperative sociali. Sarebbe opportuno allargare il campo d’influenza dell’ambito aziendale estendendolo alle cooperative intere e non esclusivamente al viticoltore singolo che ne fa parte”.
Eppure il comitato nazionale Vini Doc sembrerebbe orientato ad applicare l’ambito aziendale tenendo conto dei vari viticoltori?
“L’ambito aziendale è un semplice orientamento e non una costruzione normativa, ciò significa che all’interno del comitato ci sono preoccupazioni relative alla Doc Sicilia ed a manifestarle sono soprattutto alcuni grossi gruppi economici che vedono in questa un competitor forte per l’estero. Questi gruppi sono molto influenti, quindi tendono a mantenere fermi standard di qualità molto alti per diminuire la concorrenza”.
Cosa si può fare allora?
“Stiamo cercando di venire incontro a tutte le esigenze che si presentano trovando una mediazione ed alleanze interne al comitato”.
E sul nome della Igt di ricaduta? Sarà “Isola Sicula”?
“Non penso sia un problema mettersi d’accordo su questo. Ma penso che “Terre di Sicilia” si possa usare, è infatti possibile sfruttare il nome Sicilia purché venga ben distinto dalla vecchia denominazione di Igt.
Laura Di Trapani