LA RICORRENZA
Risale ai primi anni Sessanta l’invenzione del semifreddo alle mandorle con cioccolata calda di Salvatore e Francesco Paolo Cascino. Si chiamava “Alì Pascià” e fu presentato per la prima volta in un banchetto per il Principe Paolo di Castelcicala
Mezzo secolo
di parfait
Ha compiuto mezzo secolo ma non lo dimostra affatto. Imitatissimo (il più delle volte pessimamente), lo si trova spesso nei ristoranti ma anche nei pub siciliani durante tutte le stagioni dell’anno. Stiamo parlando del semifreddo più famoso dell’Isola: il parfait di mandorle.
Correvano, infatti, i primi anni ’60 quando Salvatore e Francesco Paolo Cascino crearono al Ristorante La Botte di Monreale la ricetta originale del Semifreddo alle mandorle con cioccolata calda il cui nome originario è “Alì Pascià”. Il nome nasce dalla presentazione realizzata dando la forma di turbante al croccante di mandorle caramellate che decorava il semifreddo, riferendosi al noto personaggio storico e venne presentato per la prima volta in un banchetto organizzato per il Principe Paolo di Castelcicala.
“I semifreddi facevano già parte della cucina classica – racconta il maestro Maurizio Cascino, figlio di Salvatore – e furono mio zio Francesco Paolo e mio padre Salvatore a portarli in Sicilia e presumibilmente, nel meridione. Il primo gusto che realizzarono negli anni ‘40, personalizzando la ricetta, fu di caffè (al ristorante Extrabar Olympia di piazza Politeama a Palermo). Per la preparazione dell’Ali Pascià si variarono alcuni procedimenti ed ingredienti e si aggiunse un tocco di sicilianità con le mandorle di Avola caramellate, versando poi sul semifreddo dell’ottima cioccolata calda”. L’Alì Pascià divenne il dolce preferito in tutti i periodi dell’anno destagionalizzando, di fatto, i dessert freddi.
“Mi riempio di orgoglio – dichiara infine Maurizio Cascino – constatando che anche il famoso commissario Montalbano, personaggio che adoro, gusta un Semifreddo alle Mandorle, nel romanzo del grande Andrea Camilleri La prima indagine di Montalbano, e realizzo ancor di più come ormai questa ricetta dei Maestri Cascino sia entrata a far parte della storia della cucina siciliana ed il viaggio continua”.
Piera Zagone