L’ANNIVERSARIO
Organizzata a Palermo una festa per ricordare i vent’anni dell’associazione di assaggiatori di formaggio
Buon compleanno
Onaf
Infinite sono le sfumature di sapori, luoghi e storie che caratterizzano i formaggi della nostra Isola. Tracce di gusto che descrivono profondamente il mosaico di terre e culture che la caratterizzano, e rivelando al palato, anche al più profano, un mondo complesso, affascinante e misterioso, dai confini indefinibili.
Andare alla ricerca di queste tracce è stata l’esperienza sensoriale che visitatori e curiosi hanno sperimentato nei saloni di Oliver Wine House in occasione della celebrazione dell’Onaf Day organizzata, per i vent’anni dell’associazione assaggiatori di formaggio, da Cerere, Lady Malto, Armetta e Oliver. Un modo più consapevole di approcciarsi al patrimonio caseario dell’Isola, che il referente Onaf di Palermo, Mauro Ricci, in linea con la filosofia dell’Associazione, ha voluto promuovere al fine di indirizzare il consumatore nelle sue scelte quotidiane verso la tipicità e la qualità che offre la sua terra.
“L’Onaf Day significa sostenere il volersi bene attraverso la buona e sana alimentazione, il gusto e la convivialità. E proprio il formaggio sintetizza, in tutte le sue varianti, il piacere di vivere e rappresenta il veicolo migliore con cui riscoprire e riappropriarsi di sapori, valori, modalità di consumo che caratterizzavano la vita di una volta e che costituiscono il modello di vita migliore”, spiega Ricci.
Protagonisti dell’evento, capolavori caseari nelle loro accezioni Dop o semplicemente artigianali: dal caciocavallo Dop dell’azienda agricola Mangiapane, alla pluripremiata Vastedda del Belìce del Caseificio Cucchiara Liborio, dalla provola dei Nebrodi alla mozzarella siciliana dell’azienda agricola Cassata. Componimenti di aromi e consistenze, alcuni nati per caso, altri da sapiente ricerca, altri da irrefrenabile curiosità. Come “Ficu”, il caprino fresco prodotto con caglio vegetale di fico, primo classificato al XI concorso nazionale di assaggio del formaggio “Franciacorta in Bianco”. Ricetta antichissima riscoperta da Giacomo Gatì, infaticabile casaro dell’azienda agricola Montalbo, per dimostrare che la Sicilia vanta una tradizione millenaria di caprini, ne parla infatti Plinio il Vecchio già 2000 anni fa che cita proprio il Ficu.
Esaltare la bontà di questi prodotti è stata occasione anche per puntare l’attenzione sulla qualità della materia prima, data esclusivamente da razze caprine e bovine autoctone dell’Isola e purtroppo a rischio estinzione, quali la capra girgentana, presidio Slow Food, e la mucca modicana. Uniche e pregiatissime per la resa organolettica e le proprietà del loro latte, ma anche anello indispensabile per la biodiversità dei luoghi che identificano i nostri tesori caseari. Ma formaggio è anche maestria artigiana e la mostra degli attrezzi tradizionali organizzata per l’evento ne è stato un suggestivo racconto. A darne la testimonianza più diretta però è stata soprattutto la presenza all’evento delle mogli dei casari, coloro che dietro le quinte fanno materialmente ogni giorno il formaggio. Prezioso contributo che l’Onaf ha voluto riconoscere a livello nazionale dando vita all’associazione satellite Le donne del formaggio. Donna è stata anche la birra, che l’associazione Lady Malto, il volto rosa di Cerere, ha proposito in abbinamento alle degustazioni. Tre birre belghe artigianali, che ben hanno saputo accompagnare i sapori della Sicilia. “Il formaggio e la birra sono prodotti che si sposano bene, perché nascono entrambi dalla ricerca, dalla fantasia, dalla cura con cui si vuole ottenere qualità”, afferma Mauro Ricci. La giornata si è conclusa con una cena finger food di venti portate, tutte interpretazioni dei formaggi siciliani in onore del primo ventennale dell’Onaf.
M. L.