L’INIZIATIVA/2
Accordo tra l'istituto Zooprofilattico della Sicilia e i rappresentanti dei governi di Egitto, Libia e Tunisia: collaborazione su ricerca e metodi di controllo della pesca
L’unione
fa la qualità
Sottoscritto un protocollo tecnico scientifico tra l'istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, membro dell'osservatorio mediterraneo della pesca, e i rappresentanti dei governi di Egitto, Libia e Tunisia.
Esperienze tecniche, ricerca, metodi di controllo del pescato saranno alla base della collaborazione tra i paesi del Nord Africa e l'Italia. Il protocollo si inserirà, infatti, nell'accordo generale che il ministro alle Politiche Agricole, Luca Zaia, firmerà a breve con i rappresentanti dei governi africani. L'istituto siciliano, diretto da Andrea Riela, avrà il compito di fornire ai governi firmatari del protocollo supporto progettuale e di consulenza per migliorare le qualità igienico sanitarie del pescato e dei trasformati. «Abbiamo dato avvio a una collaborazione costruttiva sul controllo dei prodotti alimentari – ha detto Riela -, un confronto tra professionisti dei settori della sanità pubblica veterinaria e certificazioni di qualità». Alla momento della firma del protocollo erano presenti il ministro della Pesca egiziano, Ezzat Awwad Ibrahim, il suo collega tunisino, Abderrazak Daaloul, e il presidente della Camera di commercio libica, Mohamed Agil.
Il modello da esportare è quello del distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo. «Si parte dalla filiera della pesca – dice il presidente del distretto, Giovanni Tumbiolo – per arrivare alla cantieristica, alla produzione delle spugne, ai trasformati. Il Mediterraneo dovrà rappresentare un'area di condivisione per il raggiungimento di obiettivi scientifici e produttivi».
Oggi la Tunisia, con i suoi 1.300 chilometri di costa e i suoi 41 porti che impegnano circa 60mila pescatori, ha una produzione di pescato pari a 110mila tonnellate l'anno, di cui il 50% di pesce nobile, e un fatturato di circa 130 milioni di euro. Più del 18% della produzione va a finire nelle tavole di tutta Europa.
Salvo Ricco